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il triste anniversario

Il padre di Fabiana Luzzi: «Lo Stato non ha fatto niente di concreto per le vittime»

La 16enne venne bruciata viva dal fidanzato 12 anni fa. Oggi iniziativa a Corigliano-Rossano per ricordarla

Pubblicato il: 24/05/2025 – 16:27
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Il padre di Fabiana Luzzi: «Lo Stato non ha fatto niente di concreto per le vittime»

CORIGLIANO ROSSANO Sono trascorsi dodici anni dall’omicidio di Fabiana Luzzi, la 16enne accoltellata 24 volte e bruciata quando era ancora viva dal suo ex fidanzato, Davide Morrone, non ancora maggiorenne, ma il ricordo nella comunità di Corigliano Rossano rimane indelebile. Stamani, come ogni anno, cittadini, rappresentanti delle istituzioni e soci del centro antiviolenza Fabiana Luzzi e Mondiversi, si sono recati nel Parco comunale di Corigliano, a lei dedicato, per deporre una composizione di fiori bianchi e ricordare la giovane barbaramente uccisa. Sulla panchina rossa a lei dedicata sono stati apposti diversi bigliettini a forma di cuore con su scritto un pensiero per lei e delle scarpette di danza, grande passione della giovane. Presenti i genitori Mario e Rosa e le sorelle. A seguire sono state deposte delle rose bianche sul luogo del ritrovamento del corpo della giovane in contrada Chiubbica. «Lo Stato – ha detto Mario Luzzi – parla sempre ma di concreto nei confronti delle donne vittime di violenza non c’è nulla. Condanne esemplari non se ne vedono, piuttosto ci sono sconti di pena e permessi premio. Cosa c’è da premiare? Mi chiedo perché una donna che è vittima di violenza da parte di un marito o di un compagno debba andare in un rifugio e sradicare i propri figli dalla casa dove sono nati e cresciuti mentre il carnefice può rimanere tranquillamente nella sua casa. Non sarebbe più opportuno mandare via lui? È tutto al contrario. Sono le vittime ad essere perseguitate e non i carnefici. Non è persecuzione cambiare casa, abitudini, a volte identità e magari con il rischio di essere rintracciate ugualmente». «Credo che lo Stato – ha concluso Luzzi – debba convocare i rappresentanti delle innumerevoli famiglie che hanno subito una perdita così grande e sentire cosa provano ogni giorno dopo che è stato loro amputato un organo vitale, sì, un figlio fa parte di te ed è come perdere un organo. I condannati a vita siamo noi vittime, e non i carnefici».

Il monito dell’amministrazione comunale

L’Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano esprime «la propria più ferma condanna verso ogni forma di violenza di genere, una piaga sociale inaccettabile che colpisce i diritti, la dignità e la libertà delle donne. Ricordare Fabiana Luzzi e tutte le vittime di femminicidio significa rinnovare il nostro impegno quotidiano per costruire una comunità fondata sul rispetto, sulla tutela dei diritti umani e sulla promozione di una cultura della non violenza». In tal senso, l’Amministrazione ribadisce «il proprio concreto sostegno alle attività della rete territoriale antiviolenza e alle associazioni che, come l’Associazione Mondiversi ETS, operano quotidianamente a tutela delle donne vittime di violenza e dei loro figli, offrendo accoglienza, protezione e percorsi di rinascita. Siamo e continueremo ad essere parte attiva e presente in ogni azione volta alla prevenzione, sensibilizzazione e contrasto di questo odioso fenomeno, favorendo sinergie istituzionali e sociali che garantiscano protezione e supporto alle vittime e promuovano una cultura della parità e della legalità. La memoria di Fabiana e di tutte le donne che hanno perso la vita a causa della violenza deve rappresentare per tutti noi un monito e un impegno concreto a non voltare mai lo sguardo altrove» conclude la nota.

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