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il giro d’affari

‘Ndrangheta, i soldi “macchiati” da ripulire in Spagna e Cina. «Ci sono 10 milioni di euro»

Nelle carte dell’inchiesta Millennium un’intercettazione su soldi “sporchi” da riciclare. Anche con l’aiuto di direttori di banche compiacenti e politici

Pubblicato il: 26/05/2025 – 7:02
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‘Ndrangheta, i soldi “macchiati” da ripulire in Spagna e Cina. «Ci sono 10 milioni di euro»

REGGIO CALABRIA Milioni di euro “macchiati” da riciclare tramite un giro di affari che parte dalla Calabria e arriva in Cina, Colombia e Spagna. Direttori di banca compiacenti e politici al servizio della ‘ndrangheta. È un quadro inquietante quello descritto nelle pagine dell’inchiesta Millennium contro le cosche reggine, che ha portato all’arresto di 97 persone. Un capitolo viene dedicato dagli inquirenti a una particolare conversazione in cui Giuseppe Barbaro (cl. 56), indagato nell’inchiesta, ammetterebbe di essere in possesso di un “bottino” da 10 milioni di euro da utilizzare per investimenti illeciti. Soldi che, però, risultano “macchiati” dall’inchiostro delle nuove tecnologiche casse antirapina: un problema a cui gli indagati cercano di rimediare tramite il riciclaggio e l’aiuto di un politico non menzionato e di direttori di banche compiacenti.

I soldi per acquistare la droga

La conversazione intercettata dagli investigatori risale al giugno 2021. A parlare sono Giuseppe Barbaro e Rocco D’Agostino (deceduto), mentre «pianificavano l’acquisto di un ingente quantitativo di stupefacente». L’intenzione sarebbe stata quella di «provare a pagare con le banconote “macchiate”», ovvero quei contanti tracciati dall’inchiostro delle macchine antirapina. Con la speranza, ovviamente, che il destinatario «non se ne accorgesse». «Se poi – commentano – lui è intelligente e sa più di noi, pazienza , sono fatti da una rapina eh eh». Qualche giorno dopo è ancora Barbaro, secondo la ricostruzione degli inquirenti, a tornare sull’argomento dicendo «che si stava adoperando per cambiare, tramite una terza persona che aveva contatti con direttori di banche spagnole, i soldi macchiati».

Banchieri compiacenti e scambio di voti

È qui che entrano in gioco «direttori di banca compiacenti» con il compito di confondere le banconote macchiate tra quelle nella loro disponibilità. Un sistema complesso di riciclaggio che consentiva, in questo modo, di immettere soldi sporchi nell’economia “pulita”. Lo stesso Barbaro nella conversazione avrebbe quantificato i contanti a disposizione, ovvero «dieci milioni di euro da cambiare» ma con la necessità di iniziare con un solo milione, procedendo poi «a pochi alla volta». Non solo direttori di banche, ma l’indagato farebbe riferimento – secondo gli inquirenti – anche a un politico o comunque una persona interessata alle elezioni «che aveva chiesto, quale prezzo per la sua intermediazione presso le banche spagnole, un pacchetto di voti».

I giri illeciti internazionali

Un vero e proprio sistema di riciclaggio, una lavatrice di soldi “macchiati” che prevedeva diverse opzioni “internazionali”. Oltre alla Spagna, in alternativa ci si poteva rivolgere a «cittadini cinesi» o tramite scambi da fare in Colombia, comunque «fuori dalla comunità europea» e mai in Italia. A Barbaro viene contestata la ricettazione aggravata, episodio che secondo il giudice rappresenterebbe «l’ennesima conferma della versatilità criminale» dell’indagato e della possibilità di avvalersi «di contatti a livello internazionale», come appunto Spagna o Cina, oltre che di rapporti con «dirigenti compiacenti di Istituto di credito» e di «di collusioni con esponenti del mondo politico». (ma.ru.)

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