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il conteggio dei voti

Amministrative Lamezia, errori e possibili scenari in vista del ballottaggio

«Come già accaduto all’epoca dell’elezione di Gianni Speranza (secondo mandato), l’ufficio elettorale lametino ha nuovamente sbagliato i calcoli delle percentuali di voti raccolti dalle liste»

Pubblicato il: 28/05/2025 – 13:42
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Amministrative Lamezia, errori e possibili scenari in vista del ballottaggio

LAMEZIA TERME Prima il ritardo nello spoglio, poi l’errore sulla determinazione delle percentuali delle singole coalizioni elettorali. Succede a Lamezia Terme, dove il sistema pubblico è andato in tilt, lunedì scorso nei seggi e a ruota nell’Ufficio elettorale del Comune. A dirlo è Enrico De Grazia, esperto in comunicazione pubblica, che affida ai social le sue riflessioni: «Come già accaduto all’epoca dell’elezione di Gianni Speranza a sindaco di Lamezia Terme (secondo mandato), l’ufficio elettorale lametino ha nuovamente sbagliato i calcoli delle percentuali di voti raccolti dalle liste».
Se così è in vista del ballottaggio di domenica 8 e lunedì 9 giugno prossimi a Lamezia Terme, potrebbero essere due le novità importanti.
La prima è che le liste collegate al candidato di centrodestra, Mario Murone, non hanno totalizzato il 52,2% dei consensi ma hanno ottenuto il 50,4%. Dove sta il problema? L’Ufficio elettorale del Comune – come spiega bene Enrico De Grazia – ha sommato le percentuali dei voti di ciascuna lista, che per il centrodestra totalizzano il 52,2 % sui 34.280 consensi dati a tutte le liste presenti nella competizione elettorale. La normativa vigente invece impone di considerare nel calcolo complessivo anche i voti per i candidati a sindaco. In particolare, il totale di tutti i voti dati al primo turno è pari a 35.497, che è il 100 % dei voti validamente espressi per tutte le liste e tutti i candidati a sindaco. Pertanto, i voti per Murone e le sue liste arrivano al 50,4%. Nello specifico, l’interpretazione corretta delle norme in vigore è chiarita anche dalla sentenza della II Sezione del Consiglio di Stato n. 3114/2022, relativa ad un caso analogo, e si ricava anche da una sentenza del Tar Puglia, del 16 gennaio 2014.
La seconda notizia è che, a conti fatti, la differenza dello 0,4% rispetto al 50%, cioè la soglia oltre la quale scatta il premio di maggioranza, è in realtà di appena 141 voti.
Che cosa potrebbe significare? Se, dall’eventuale verifica dei consensi espressi, non dovessero risultare validi questi 141 voti, il centrodestra non avrebbe la maggioranza in Consiglio comunale e quindi la partita del ballottaggio sarebbe decisiva anche per l’attribuzione dei seggi nella stessa assemblea elettiva. Intanto, giriamo a chi di dovere, al Comune e al ministero dell’Interno la segnalazione a tutela della volontà degli elettori e della democrazia. Lamezia Terme è sempre in Italia. Ed è Italia. (redazione@corrierecal.it)

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