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Tallini: «A Lamezia situazione fotocopia di Catanzaro nel 2022, Bevilacqua un fenomeno»

L’ex presidente del Consiglio regionale: «Dirigenza del centrodestra inadeguata: candidati sindaci semisconosciuti e totale assenza di strategia politica»

Pubblicato il: 28/05/2025 – 10:13
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Tallini: «A Lamezia situazione fotocopia di Catanzaro nel 2022, Bevilacqua un fenomeno»

CATANZARO «Candidati sindaci inadeguati e semi-sconosciuti, ma soprattutto totale assenza di strategia politica. Il centrodestra calabrese, a cui continuo a guardare come area di riferimento, paga la debolezza e l’inconsistenza della sua attuale dirigenza regionale e di governo Occhiuto (basta guardare ai disastri della sanità’) che è riuscita in un capolavoro unico: fare vincere il centrosinistra in tutti i Comuni della Calabria, dai capoluoghi a quelli medi e perfino in quelli piccoli». Lo scrive l’ex presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini, commentando l’esito delle elezioni amministrative in Calabria. «A questo va aggiunto il malgoverno regionale di Occhiuto e i disastri della sanità calabrese».

«A Lamezia stesso scenario di quello a Catanzaro tre anni fa »

«Nemmeno il mitico Tafazzi – continua – il personaggio che si picchiava nelle parti intime, avrebbe saputo fare di meglio. Guardiamo quello che è successo nelle due realtà più importanti dove si è votato, Lamezia Terme e Rende. A Lamezia Terme, quarta città della Calabria, i dirigenti regionali e provinciali di Forza Italia hanno dato il meglio di se stessi. Prima hanno demonizzato il sindaco uscente del loro partito, il bravo e coerente Paolo Mascaro, poi hanno pensato bene di emarginare l’unico che in quella città gode di un grande consenso popolare, Gianpaolo Bevilacqua, a cui hanno preferito un avvocato che – come era successo a Catanzaro tre anni fa – era stato in predicato di essere il candidato della parte opposta. Negli ultimi giorni precedenti al voto, recenti “campioni” della politica locale hanno riempito di insulti Bevilacqua e i suoi candidati, definendoli “scappati di casa”. In effetti, sono stati tanto “scappati di casa” che con il loro exploit hanno costretto un centrodestra maggioritario con le liste ad andare al ballottaggio con un candidato sindaco, l’avvocato Murone, che è andato sotto di ben otto punti e quindi è stato scaricato dai suoi stessi presunti sostenitori. Non voglio fare l’indovino, perché in politica non sempre due più due fa quattro, ma a Lamezia Terme si sta riproponendo lo stesso scenario di tre anni fa a Catanzaro. Di sicuro c’è un solo vincitore delle elezioni di Lamezia Terme e si chiama Giampaolo Bevilacqua».

«A Rende candidatura debole del centrodestra»

«A Rende è andata ancora peggio perché Cosenza è l’area di influenza del governatore Occhiuto. Lì, a parte l’autorevolezza del neo sindaco Sandro Principe, non ci vuole molto a capire che la vittoria ai socialisti gliel’ha offerta su un piatto d’argento il centrodestra e non solo schierando una candidatura molto debole. Il centrodestra ha perso Rende nel momento in cui ha perso il referendum sulla città unica, vedendosi bocciato un progetto un po’ folle proposto e propagandato da Forza Italia che la gente ha respinto sdegnosamente. Non è bastato promettere un miliardo di euro per il nuovo Policlinico per recuperare una frittata già fatta. Per il centrodestra una debacle totale, che passa anche per Paola, Cetraro, Isola Capo Rizzuto, Scilla e tanti altri Comuni, che conferma un dato che è sotto gli occhi di tutti: il fallimento di una classe dirigente incapace di vincere sul territorio».

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