Nuovo accesso a Medicina, ecco cosa c’è da sapere
Esami da 45 minuti e 93 quesiti. Invalsi, diminuisce la dispersione: è al 9,8%. Verso l’obiettivo Ue

ROMA Tre esami: in Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia, massimo due appelli per ciascuno, sei crediti a materia, 31 domande a cui rispondere entro 45 minuti di tempo per ogni insegnamento: sono le nuove regole che gli aspiranti medici dovranno superare, dopo il semestre aperto, per essere ammessi alla facoltà di Medicina dopo la riforma che ha abolito i test d’ingresso e istituito un semestre aperto.
I crediti formativi
Con il passare dei giorni – sono in via di predisposizione i decreti ministeriali – si delinea più chiaramente come saranno strutturati gli esami: a ciascun insegnamento sono assegnati sei crediti formativi. Saranno le università – nel rispetto dell’autonomia – a disciplinare la didattica e adeguare i piani di studio. La ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha sempre chiarito che il presupposto sono le lezioni in presenza, salvo la possibilità di collegamenti a distanza. Al termine dei corsi, lo studente ha a disposizione due appelli per ciascun insegnamento, a distanza di almeno quindici giorni. Si potrà rifiutare anche un singolo voto e quindi ripetere il test.
Gli esami
Gli esami di profitto dei tre insegnamenti si svolgono nella stessa data e contemporaneamente in tutte le università in cui è attivo il semestre aperto. Ciascuna prova d’esame consiste nella somministrazione di trentuno domande; per il loro svolgimento è assegnato un tempo di 45 minuti per ciascun insegnamento. Le prove di esame saranno valutate in trentesimi, oltre alla lode. Ci si potrà iscrivere al semestre aperto fino a 3 volte; chi non riuscirà ad accedere al secondo semestre potrà utilizzare i crediti ottenuti per iscriversi ad un altro corso dell’area biomedica, farmaceutica, sanitaria e veterinaria. Presumibilmente tra fine novembre e primi di dicembre circa 60 mila giovani affronteranno le prove, i posti disponibili sono circa 21mila.
La riforma che non piace
L’associazione dei dirigenti medici Anaao-Assomed boccia però la novità: “è un meccanismo macchinoso che posticipa la selezione, fioccheranno i ricorsi”, mette in guardia il segretario, Pierino Di Silverio. Intanto oggi l’istituto Invalsi ha reso noto che la dispersione scolastica in Italia, nel 2024, si attesta al 9,8%, avvicinandosi all’obiettivo europeo del 9%, previsto per il 2030. “Dal 2000 a oggi – ha spiegato Roberto Ricci, presidente Invalsi – l’Italia ha compiuto significativi progressi: dal 25,1% del 2000, uno dei più elevati nell’Unione Europea, il valore nel 2023 ha raggiunto il 10,5%, e nel 2024 si è attestato al 9,8%, avvicinandosi all’obiettivo europeo del 9% previsto per il 2030”. “Questi risultati sono il frutto di politiche educative mirate e interventi specifici”, ha concluso il presidente Invalsi, che tuttavia ha ammonito: “permangono sfide significative che richiedono ulteriori sforzi per garantire un’istruzione equa e realmente inclusiva per tutti”.
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato