CROTONE «Voglio sottolineare quanto di buono ha fatto questa società, in primis il presidente. Ricordo da dove siamo partiti. Altre società forse si sarebbero demoralizzate, la nostra è rimasta forte. Lo dico perché sono un po’ rammaricato per alcuni eventi che sono successi. Voglio parlare di pancia oggi perché sono un po’ stanco in merito ad alcune illazioni fatte anche sul mio conto. Sono stanco perché questa società viene bistrattata e parlo specialmente di chi ne sta a capo». A dirlo oggi in conferenza stampa è stato Raffaele Vrenna, dg del Crotone, che insieme al tecnico Emilio Longo ha tracciato un bilancio di questa stagione. Non senza qualche polemica.
«E’ successo un episodio molto grave alla fine della partita contro il Vicenza che non voglio continuare a commentare – ha detto Vrenna – ho scritto due righe proprio perché non voglio cadere in ennesime strumentalizzazioni sulla mia persona. Sembra ci sia un capro espiatorio qui da trovare e che è sempre il sottoscritto, e non va bene. Sto parlando di quello che ha scritto la procura federale, e cioè di uno schiaffo che ho dato a un giocatore. Non è assolutamente così. Ho prodotto delle difese che non sono state nemmeno accolte. Non mi è stata data la possibilità di far vedere quanto la mia persona sia sempre onesta e sincera, anche se a volte sopra le righe per la passione e l’amore che mette per la propria squadra. Lo stesso giocatore che io avrei preso a schiaffi, mi ha abbracciato e mi ha stretto la mano. Lo hanno visto settemila persone». Vrenna ha letto poi una lettera evidenziando come si sia identificato in alcune frasi del cantante Cesare Cremonini: «“Se sei intelligente non puoi soffrire, se hai un minimo di sensibilità emotiva non puoi andare in paranoia. E la più grande protezione è creare ciò che ami”. Io ho creato ciò che amo – ha detto il dirigente – è stato sempre il Crotone. Io sono padre, sono un esempio per mio figlio e tutte queste strumentalizzazioni sono un attacco alla mia persona. Dal mio aspetto posso sembrare arrogante, ma chi mi conosce e mi ama sa che non è così».
«La squadra quest’anno è partita con delle difficoltà evidenti – ha detto invece Longo parlando della stagione appena conclusa – tutto ha bisogno di un tempo e questo tempo ci è stato concesso dalla società e dal direttore generale. La squadra quando ha capito che cosa dovevamo fare e io ho capito fin dove ci potevamo spingere, siamo stati competitivi ai massimi livelli. Poi ritengo che a gennaio sia stato fatto un capolavoro con il mercato. Si è riusciti ad abbassare il monte ingaggi e si è migliorata in modo esponenziale la squadra. Purtroppo, in quelle prime dieci partite di campionato abbiamo perso la possibilità di avere una classifica diversa. Noi abbiamo fatto un playoff con le migliori. Il nostro cammino ha avuto delle difficoltà, potevamo fare meglio in campionato e non nel playoff. Avremmo potuto raggiungere il terzo posto. Credo fermamente che ogni calciatore messomi a disposizione sia migliorato e questo è l’obiettivo più importante». (redazione@corrierecal.it)
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