Scuola, il Sud e la Calabria segnano il passo
Fondazione Agnelli e Fondazione Rocca evidenziano i divari di apprendimento tra i territori italiani

ROMA Oltre due anni di scuola in meno: a tanto corrisponde, in media, il divario di apprendimento in matematica tra uno studente delle superiori del Sud e uno del Nord-Est. Già presenti, ma ancora contenuti, nella scuola primaria, i divari di apprendimento crescono nella scuola media e si amplificano nella secondaria di II grado. Ad analizzarne le cause, gli effetti e i rimedi è la ricerca di Fondazione Agnelli e Fondazione Rocca, in base ai dati dell’Invalsi. L’indagine si è concentrata sui divari di apprendimento nella scuola secondaria di II grado, in particolare, nella classe seconda, cioè, dopo dieci anni di scuola. È nelle regioni del Meridione che si trova la maggiore percentuale di studenti al di sotto del livello 3, che Invalsi definisce come soglia minima di competenze adeguate raggiunte in Italiano e Matematica in ogni grado scolastico. Inoltre, più del 60% degli studenti di Campania, Calabria e Sicilia non ha competenze adeguate in Italiano. In Matematica si aggiunge anche la Sardegna. Poi vi sono anche alcune eccezioni nel confronto Nord-Sud: ad esempio, Lazio e Liguria hanno risultati peggiori di alcune regioni meridionali. In tutte le macroaree, i risultati medi degli studenti nei diversi indirizzi di studio sono fortemente divaricati tra loro. Ad esempio, in Matematica la differenza fra il punteggio medio aggregato di tutti gli indirizzi di studio del Nord-Est e il punteggio dell’indirizzo professionale nella stessa macroarea è 33 punti: un’enormità, che equivale a più di 3 anni di scuola. A fare la differenza nella lotta ai divari possono essere le stesse scuole, anche al di là del contesto in cui operano, se accompagnate nella loro autonomia. Fra le azioni vincenti, c’è un modello organizzativo ispirato a logiche cooperative fra dirigenti e docenti, una gestione dinamica e proattiva delle risorse, capace di orientare i progetti finanziati da ministero e Pnrr in base ai fabbisogni. Dice Gianfelice Rocca, presidente Fondazione Rocca: “Il tema non è aumentare il numero di insegnanti o di risorse, tra i più alti d’Europa, ma incidere sull’organizzazione”. Aggiunge Andrea Gavosto, direttore Fondazione Agnelli: “Va rafforzato l’orientamento fatto alle scuole medie e ripensata la struttura didattica delle superiori, per dare una più solida a preparazione a tutti”.
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