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il traguardo

Vent’anni di lotta al racket e alla ‘ndrangheta a Lamezia: dal fuoco al riscatto della città – VIDEO

Un cammino difficile, segnato da intimidazioni e risposte collettive, che ha cambiato il volto della città. Oggi ALA continua a essere presidio di legalità e sostegno per chi sceglie di non piegarsi

Pubblicato il: 31/05/2025 – 15:16
di Giorgio Curcio
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Vent’anni di lotta al racket e alla ‘ndrangheta a Lamezia: dal fuoco al riscatto della città – VIDEO

LAMEZIA TERME Due decenni di battaglie, di un lavoro intenso fatto di dialoghi, scambi e percorsi che poggiano ormai su basi solide. E la natura di una città – in parte anche il volto – cambiato per sempre. O almeno è questa la speranza di chi sa che l’attenzione non dovrà mancare mai, e la guardia dovrà restare sempre alta. Ma intanto Lamezia Terme festeggia un traguardo, una pagina storica di una città che di epoche ne ha vissute e viste tante.

La (ri)nascita

Vent’anni fa nasceva in questa città martoriata l’associazione antiracket. La declinazione naturale del coraggio, quello nato dalla disperazione. Imprenditori vessati, minacciati ed estorti, ma mai in ginocchio al cospetto dei clan di ‘ndrangheta di Lamezia Terme. Il coraggio dei pochi nel 2005, 13 imprenditori, la paura dei tanti ancora da convincere, l’incontro decisivo con don Giacomo Panizza. Da lì in poi l’avvio del percorso, un processo di crescita e maturazione sociale con l’appoggio sempre maggiore delle istituzioni, poi dei cittadini lametini. Poi l’evento che ha cambiato la storia di Lamezia: l’intimidazione all’imprenditore Godino nel 2006, colpevole di non essersi piegato alle richieste dei clan, trasformatosi in un incendio che devastò la palazzina. Uno schiaffo stavolta troppo forte per la città che reagì scendendo in piazza.

L’evento

A ricordarlo e a rimarcare il percorso di questi ultimi vent’anni, l’evento organizzato da ALA al Civico Trame di Lamezia Terme, luogo dato in gestione alla Fondazione Trame di cui proprio l’associazione antiracket è socio. Tra i presenti, oltre al sindaco Mascaro e le forze dell’ordine, anche Nuccio Iovene presidente di Trame che, proprio in queste ore, ha presentato l’edizione 14 del Festival.
Una serata importante, alla presenza di istituzioni e forze dell’ordine, ma arricchita soprattutto dalla testimonianza dei soci che costituiscono la forza del gruppo Ala che continua, ancora, a tenere alta l’attenzione contro le minacce della criminalità organizzata lametina.

«Lamezia ha bisogno di imprenditori liberi»

«Venti anni di coraggio dei singoli imprenditori che si sono messi insieme per cambiare il volto di questa città. Lamezia fortunatamente è cambiata, sappiamo perfettamente che le sfide sono ancora aperte, sappiamo che i fronti di battaglia sono altri, però noi siamo sempre al servizio dei nostri colleghi imprenditori perché possiamo dimostrare che è possibile resistere alle pressioni della criminalità in maniera sicura, senza rischiare la propria sicurezza». Così ai microfoni del Corriere della Calabria Maria Teresa Morano dell’Associazione Antiracket Lamezia. «In questi 20 anni – ha spiegato ancora Morano – l’Ala ha assistito tantissimi imprenditori che hanno potuto così continuare a fare impresa libera. Ecco, questa è la nostra sfida. Lamezia ha bisogno di imprenditori liberi, di imprenditori che possano continuare a far crescere la città in modo sano. Oggi festeggiamo questo traguardo, però siamo qui ad accettare le sfide per il futuro».

A rimarcare il lavoro svolto in questi ultimi due decenni, anche Antonio Butera, imprenditore e presidente di Ala. «È stata una battaglia molto dura, siamo riusciti a fare andare dietro le sbarre tantissime persone e insieme, tutti quanti, non abbiamo lasciato mai da solo alcun imprenditore. La nostra è stata una denuncia collettiva contro queste persone, però non bisogna mai abbassare la guardia perché dobbiamo stare come delle sentinelle, sempre attenti sul territorio per non far rialzare la testa a questi personaggi». (g.curcio@corrierecal.it)

Il servizio:

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