Graziano: «Sanità da ricostruire pezzo per pezzo». E interviene sul caso Iovino
Il segretario della Sesta Commissione regionale interviene dopo la protesta di Marco Iovino. Al centro dell’attenzione l’accesso ai servizi essenziali in aree interne.

COSENZA «Esprimo la mia più profonda solidarietà a Marco Iovino, il giovane di Sant’Agata di Esaro che in queste settimane, insieme a tanti altri cittadini del territorio della Valle dell’Esaro, sta affrontando i disservizi legati alla chiusura dell’ufficio protesi e ausili presso l’ospedale di San Marco Argentano. La sua disavventura evidenzia ancora una volta le criticità che, purtroppo, ancora affliggono il sistema sanitario calabrese e che hanno radici lontanissime, profonde e ben distinte. Ma ci tengo a precisare che su questa vicenda siamo sul pezzo da giorni, lavorando incessantemente per ripristinare il servizio. Il risanamento della Sanità è un lavoro difficile che si realizza a piccoli pezzi».
È quanto dichiara Giuseppe Graziano, Capogruppo di Maggioranza in Consiglio regionale e Segretario della Sesta Commissione regionale, già a lavoro da giorni su questa vicenda grazie anche all’attenzione e alla sensibilità della Consigliera comunale di Sant’Agata d’Esaro, Emanuela Monita, che si è subito interessata della questione. «La sua sollecitudine – sottolinea Graziano – è stata preziosa e ci ha permesso di intervenire prontamente. Non ultimo, nella giornata di ieri, ho sollecitato personalmente le strutture e i dipartimenti competenti per accelerare la risoluzione della vicenda».
«Siamo pienamente consapevoli – aggiunge – delle difficoltà che i cittadini incontrano quotidianamente nell’accesso a servizi essenziali. Per questo motivo, l’attenzione della Regione Calabria è massima per garantire che il diritto alla salute sia pienamente tutelato in ogni angolo del nostro territorio. Il nostro impegno è costante e si concretizza in un lavoro quotidiano volto a migliorare l’efficienza e l’accessibilità dei servizi, intervenendo sulle carenze strutturali e organizzative ereditate e lavorando per un sistema sanitario più solido e rispondente alle esigenze di tutti».
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