Lucarelli: «Voglio tornare ad allenare. Cosenza? Mi fa battere il cuore»
L’ex bomber rossoblù a “I fatti del calcio”: «Guiderei Lupi anche in situazioni peggiori, ma prima bisogna capire le ambizioni»

COSENZA Dopo un anno sabbatico lontano dalle panchine, Cristiano Lucarelli è pronto a rimettersi in gioco. L’ex attaccante – che nella sua carriera ha vestito, tra le altre, le maglie di Cosenza, Livorno, Torino, Valencia e Napoli – ha parlato del suo futuro da allenatore nel corso dell’ultima puntata de I fatti del calcio, programma sportivo condotto da Giuseppe Milicchio su L’altro Corriere tv (canale 75).
«Sicuramente la mia intenzione l’anno prossimo è quella di allenare», ha dichiarato Lucarelli. «Avevo necessità di prendermi un anno sabbatico perché a volte è anche utile fermarsi. Dopo aver allenato per tredici anni di fila, era arrivato il momento di tirare un po’ il fiato, di fare un po’ di aggiornamento, andare in giro a vedere partite. Ne ho viste una settantina tra Serie C e B e mi sono fatto un’idea di gioco, ho fatto due schieramenti, uno per la B e l’altro per la C, ovviamente per cercare di vincere il campionato. Ho fatto un paio di incontri con delle società che al momento non sono ancora definite. Insomma, mi guardo intorno cercando e aspettando una situazione che mi faccia battere il cuore».
Il tecnico, che in panchina ha guidato anche Catania e Ternana, non nasconde la sua predilezione per le sfide: «Io poi, sia come calciatore che come allenatore, ho sempre avuto l’esigenza di stare in piazze calde, perché sono quelle che ti fanno crescere e ti stimolano di più. Le sfide sono più belle, quindi l’intenzione è quella di trovare una situazione che abbia un senso. Mi piace buttarmi in situazioni di difficoltà rispetto a quelle in cui va tutto bene».
«Cosenza mi fa battere il cuore. Ma nessuno ancora mi ha chiamato»
Tra i club che potrebbero far battere il cuore a Lucarelli c’è sicuramente il Cosenza, appena retrocesso in Serie C dopo sette stagioni in cadetteria. La piazza calabrese rappresenta un legame speciale per il tecnico: «Posso solo dire che Cosenza mi fa battere il cuore – ha sottolineato Lucarelli – per una serie di motivi che credo si conoscano bene, si tratta della squadra che mi ha lanciato come calciatore nel grande calcio. Ma prima di valutare, qualcuno dovrebbe chiamarmi. Poi, nell’interesse del Cosenza, bisognerebbe capire quali sono gli obiettivi e il modo per raggiungerli. Credo che questo sia un discorso serio da parte mia».
Non mancano, infine, parole cariche di affetto per una città che lo ha visto sbocciare da giovane promessa: «Un conto è l’aspetto emotivo e sentimentale e da questo punto di vista darei una mano al Cosenza anche in situazioni peggiori. Non a caso avevo dato la mia disponibilità con la squadra ultima in classifica, anche perché secondo me c’erano dei valori e si poteva cercare di evitare fino alla fine la retrocessione. Poi sono state fatte scelte diverse che rispetto. Ora il Cosenza è tornato in Serie C dopo sette anni di B, quindi dal mio punto di vista sarebbe importante capire qual è l’ambizione. Se tornare su come immagino e come si intende farlo. A quel punto se mi sentissi la persona adatta per provarci direi di sì». (redazione@corrierecal.it)
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