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Lamezia Terme, Nicastro vota a sinistra, Sambiase e Sant’Eufemia preferiscono il centrodestra

L’analisi dei consensi al ballottaggio nelle 78 sezioni dislocate nella città della Piana. Ecco la distribuzione dei seggi in Consiglio comunale

Pubblicato il: 19/06/2025 – 12:52
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Lamezia Terme, Nicastro vota a sinistra, Sambiase e Sant’Eufemia preferiscono il centrodestra

LAMEZIA TERME Mario Murone vincente a Sambiase, Sant’Eufemia e nelle contrade. Doris Lo Moro in testa a Nicastro Centro, Nicastro Sud e San Teodoro. E’ questa in estrema sintesi l’analisi del voto che si può ricavare dopo il ballottaggio di Lamezia Terme, che ha visto prevalere il neo sindaco, candidato del centrodestra, rispetto alla competitor che guidava la coalizione di centrosinistra, Doris Lo Moro. Analizzando i dati delle 78 sezioni chiamate al voto alle Amministrative di Lamezia Terme, a esempio, si può notare che a Nicastro Centro e a Nicastro Sud Lo Moro prevale rispettivamente con il 53% (3.386 voti) e il 49,8% rispetto a Murone (43,6%, pari a 2.765 voti a Nicastro Centro, il 47.8% a Nicastro Sud), mentre a San Teodoro la leader del centrosinistra tocca il “picco” con il 58,3% (589 voti, rispetto ai 377 voti di Murone, pari al 37,4%). Sono le sole tre aree nelle quali Lo Moro supera Murone, che invece primeggia nelle altre aree della città, in alcune anche in modo netto, a conferma del fatto che il centrodestra a Lamezia Terme ha le sue roccaforti nei centri urbani di Sambiase e Lamezia Terme e nelle periferie, laddove si avverte di più il “peso” dei candidati consiglieri, quasi storicamente più forti nel campo del centrodestra. Giusto alcuni esempi. A Sambiase al secondo turno Murone raggiunge il 64,8% (4.178 voti) rispetto al 32,5 di Lo Moro (2.070 voti), mentre nelle sezioni di Sant’Eufemia Murone tocca quota 58,6% (1.371 voti) distanziando Lo Moro di quasi 20 punti percentuali (38,9%). Il 2picco” di consensi Murone però lo raggiunge nelle Montagne di Sambiase: 71,7% (970 voti), quasi il triplo di Lo Moro, che si è fermata al 26,2%). Piò contenuto ma comunque netto il distacco a favore di Murone nelle contrade di Nicastro (54,7%) e Bella (52%). Divari tali da ammortizzare ampiamente il recupero di Lo Moro a Nicastro Centro e Sud e San Teodoro (e anche un recupero complessivo di 100 voti in più da Murone rispetto al primo turno) e a determinare quel dato finale del ballottaggio che vede Murone al 52,9% e Lo Moro al 43,8% (al primo turno Murone aveva riportato il 52%, Lo Moro il 32%, il resto al terzo candidato sindaco Bevilacqua).

La distribuzione dei seggi in Consiglio comunale

L’esito del secondo turno delle Amministrative infine avrebbe definito anche la distribuzione dei seggi in Consiglio comunale, che dovrebbe essere questa per come anticipato dal Corriere della Calabria: per la maggioranza di centrodestra a sostegno del neo sindaco Mario Murone 15 seggi, 6 per la coalizione di centrosinistra che sosteneva Doris Lo Moro e 3 per la coalizione del candidato sindaco indipendente Gianpaolo Bevilacqua. Con la vittoria di Murone dovrebbero andare in Consiglio comunale  tre consiglieri comunali di Fratelli d’Italia (Alessandro Saullo, Antonio Lorena, Giovanni Manuel Raso), tre di Noi Moderati (Matteo Folino, Michele Rosato e Annalisa Spinelli), tre di Forza Italia (Carolina Caruso, Maria Grandinetti e Tranquillo Paradiso), tre della Lega (Massimo Cristiano, Antonio Mastroianni, Antonietta D’Amico), due di Lamezia Domani (Mimmo Gianturco e Francesco Caruso) e uno di Calabria Azzurra (Giancarlo Nicotera). Per il centrosinistra sei seggi compresa la Moro: tre al Pd (Lidia Vescio, Fabrizio Muraca, Gennarino Masi), uno a “Vivere bene” (Bernadette Serratore) e uno ad Azione (Annita Vitale). Tre poi i seggi alla coalizione che ha candidato sindaco Gianpaolo Bevilacqua (da ricomprendere nel novero, lo affiancheranno Marialucia Raso e Oscar Branca). Quanto alla Giunta, come anticipato dal Corriere della Calabria nel weekend sarebbe atteso il primo tavolo regionale tra il sindaco Murone e i coordinatori dei partiti della coalizione, primo step per iniziare a ragionare sulla composizione di un esecutivo che comunque avrà una connotazione marcatamente politica. (c. a.)

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