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Tecnologie per i cittadini e divulgazione: i punti di forza della Cardiochirurgia della Dulbecco

Il professore Mastroroberto presenta le attività didattiche, di ricerca e assistenziali, dell’Aou di Catanzaro e il congresso internazionale in programma la prossima settimana

Pubblicato il: 19/06/2025 – 13:03
Tecnologie per i cittadini e divulgazione: i punti di forza della Cardiochirurgia della Dulbecco

CATANZARO Didattica, ricerca e assistenza ma anche tecnologie a disposizione dei calabresi e divulgazione. Sono questi i punti di forza della Cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Dulbecco” di Catanzaro in sinergia con l’Università “Magna Graecia”. A illustrarli il professor Pasquale Mastroroberto, direttore della Cardiochirurgia Umg, nel corso di un incontro al quale ha partecipato anche il commissario straordinario della “Dulbecco”, Simona Carbone: l’incontro ha rappresentato l’occasione per illustrare le attività didattiche, di ricerca e assistenziali in tema di tecnologie avanzate in Cardiochirurgia ma anche per presentare la nona edizione del Congresso Internazionale dedicato alla diagnosi e terapia delle patologie aortiche, in programma martedì e mercoledì prossimi. Un evento, a cadenza biennale, che viene organizzato dal 2009 e vedrà la partecipazione dei massimi esperti mondiali con la finalità di un aggiornamento su tecniche e tecnologie in ambito cardiochirurgico.

L’intervento di Mastroroberto

«Questi appuntamenti biennali – ha spiegato Mastroroberto – sono tra le attività principali dell’azienda, con molti ospiti che arrivano dall’Europa ma anche da oltre oceano e persino dalla Corea del Sud e dagli Stati Uniti: è un evento divulgativo di rilievo. Del resto, si tratta di una delle tre grandi missioni della neonata azienda “Dulbecco”: la didattica, la ricerca e l’assistenza. Ed è necessario fare una giusta divulgazione alla cittadinanza anche perché – non lo dico in tono polemico – ho notato che alcuni esponenti di questa città probabilmente o ignorano, per le loro motivazioni, o hanno una cattiva conoscenza di quello che si fa in questa azienda e in questa cardiochirurgia, che è di Catanzaro ma è di livello regionale e ora anche di livello nazionale. Una cardiochirurgia che sviluppa nel corso degli anni più di 500 interventi con esiti certificati importanti non si può ignorare. Da un lato la divulgazione scientifica, importante, dall’altro vanno sottolineate le tecnologie a disposizione dei cittadini calabresi. Nell’ambito congressuale si parlerà di chirurgia dell’aorta che è un tema numericamente importante, si sottolineeranno gli interventi fatti in questa cardiochirurgia pubblica, e sottolineo pubblica, dimostrando anche tecnologie che sono state sviluppate nel corso degli anni, che si fanno in tutti i centri chirurgici ma che è importante che siano rese note anche ai calabresi, come protesi valvolare senza suture, assistenza meccanica per il trattamento dello scompenso. Molti poi probabilmente non sanno che in questa azienda sono stati impiantati cuori artificiali, ed è utile che si sappia. Come è utile che si sappia della chirurgia mini-invasiva, che va tanto di moda. Ecco, sono tutte tecnologie a disposizione dei cittadini. Quindi – ha concluso il professor Mastroroberto – l’aggancio tra divulgazione scientifica e attività e tecnologie a disposizione della cittadinanza è un elemento di base che va rimarcato».

L’intervento di Carbone

L’intervento di Carbone

«Come azienda ospedaliera universitaria “Dulbecco” – ha detto a sua volta Carbone – l’attenzione sulla cardiochirurgia l’abbiamo posta sulla sollecitazione in particolare del professore Mastroroberto e della sua equipe, dopo l’attività di programmazione e pianificazione dell’offerta. È chiaro che quando si pianifica e si programma, si costruisce una struttura dentro cui poi bisogna iniziare a mettere i contenuti. Questo impegno, che è trasversale, tra formazione, ricerca e assistenza, ci permette ora di avviare una tematica su cui l’università si sta già cimentando da tempo: l’attività mininvasiva, o gli interventi mininvasivi, che qualificheranno sempre più il percorso di crescita della cardiochirurgia, anche in termini di evoluzione delle finalità assistenziali verso i pazienti. C’è quindi un’attenzione molto forte. Il connubio tra parte assistenziale e formativa, tra università e azienda, è fortissimo. Siamo pronti – ha proseguito il commissario della “Dulbecco” – a investire per posizionare la nostra cardiochirurgia nel modo migliore, all’interno della missione dell’azienda, che è quella di diventare un punto di riferimento almeno per il Centro-Sud, e anche non oltre. È il momento di iniziare a guardare alla tipologia delle attività, studiarle, investire e realizzare programmi mirati di crescita e formazione, sia per le nuove leve che per il personale attuale. L’azienda è assolutamente orientata a investire in questa direzione, con un obiettivo chiaro e prioritario: riportare a casa i nostri pazienti che oggi sono costretti ad andare fuori regione». Carbone ha fatto anche il punto sulla riorganizzazione della “Dulbecco” alla luce dell’atto aziendale: «Abbiamo ovviamente declinato una tabella di marcia che prevede 45 giorni per le attività più urgenti, quelle che riguardano l’organizzazione generale – potremmo dire la “scatola” entro cui inserire i contenuti operativi. Per la parte relativa alla regolamentazione, che richiede fisiologicamente tempi più lunghi e un confronto più approfondito, prevediamo invece una tempistica compresa tra i 60 e i 90 giorni. Spero sinceramente di riuscire a rispettare questa tabella, anche perché è già trascorso del tempo dalla presentazione all’approvazione dell’atto aziendale. Il nostro obiettivo è recuperare questo ritardo e avviare finalmente quei meccanismi di contenuto che devono animare le unità operative. Per quanto riguarda la cardiochirurgia, siamo attualmente in una fase di riorganizzazione degli spazi sia al Mater Domini che al Presidio Pugliese, al fine di rendere più omogenee e integrate le aree di attività. Stiamo infatti lavorando su modelli di integrazione tra i diversi livelli – superiore e inferiore – per garantire continuità e coerenza nel percorso assistenziale. Infine, per quanto riguarda le aree già operative, come appunto la cardiochirurgia – e non le nuove unità in fase di attivazione – non prevediamo alcun ritardo nel rafforzamento dell’offerta. Procederemo con l’incremento dei posti letto e con il potenziamento della terapia intensiva cardiochirurgica dedicata, così da garantire una risposta sempre più adeguata ai bisogni dei pazienti».(c. a.)

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