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Castrovillari, processo “Kossa”: condannato Arcidiacono, Intrieri assolta dal reato associativo

La decisione del Tribunale di Castrovillari. Per l’imputato condanna a 7 anni, per l’imputata ad 1 anno e 10 mesi

Pubblicato il: 20/06/2025 – 17:02
di Fabio Benincasa
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Castrovillari, processo “Kossa”: condannato Arcidiacono, Intrieri assolta dal reato associativo

CASTROVILLARI Il Tribunale di Castrovillari (presidente Annamaria Grimaldi, a latere giudici Rosamaria Pugliese e Marianna Ferrante) ha emesso la sentenza nei confronti di Alessandro Arcidiacono (difeso dagli avvocati De Nicolò e Sandro Furfaro) e Francesca Intrieri (difesa dall’avvocato Cristian Cristiano), entrambi sotto processo dopo essere stati coinvolti nell’inchiesta della Dda di Catanzaro denominata “Kossa“. Il pm della Distrettuale Catanzarese Alessandro Riello, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna dei due imputati, chiedendo l’assoluzione relativamente al capo d’imputazione sulla partecipazione all’associazione mafiosa.

La sentenza

Oggi, al termine della Camera di Consiglio, i giudici hanno assolto Intrieri dal reato al capo 1) e Arcidiacono dal reato al capo 17) per non avere commesso il fatto.
Il Collegio giudicante ritiene sussistenti le prove raccolte nella fase dibattimentale e giudica colpevole Alessandro Arcidiacono dei restanti reati a lui ascritti, escluse le aggravanti contestate in relazione al reato associativo e riconosciute le circostanze attenuanti generiche e il vincolo della continuazione, lo condanna alla pena di 7 anni di reclusione.
Francesca Intrieri è ritenuta colpevole del restante reato continuato e, riconosciute
le circostanze attenuanti generiche, la condanna a suo carico è pari ad 1 anno e 10 mesi di reclusione. Escluso nei suoi confronti il reato associativo.
Alla Intrieri sono stati riconosciuti i benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziario.

L’inchiesta

Al centro delle accuse anche le confessioni rese dal collaboratore di giustizia Luca Talarico che nel corso del dibattimento ha sostanzialmente confermato quanto dichiarato nei verbali resi dinanzi ai magistrati antimafia. Ha ammesso di essersi «intestato l’azienda che porta il suo nome in qualità di prestanome della cosca Forastefano». Sul contratto di affitto datato 7 febbraio 2018, tra l’azienda agricola di Talarico e un’altra famiglia, «Alessandro Arcidiacono (imputato) ne è stato l’ispiratore». Per il pentito, «i Forastefano avrebbero promesso ad Arcidiacono un compenso tra 20 e 30.000 euro per la sua opera nelle trattative». Una transazione, tuttavia, mai avvenuta.
Francesca Intrieri, invece, sarebbe stata «partecipe, con un ruolo nevralgico nella perpetrazione delle truffe ai danni dell’Inps e di società di lavoro interinale». (f.benincasa@corrierecal.it)

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