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l’addio

E’ morta la calabrese «Lisa dagli occhi blu»

Elisa Sposato aveva 81 anni. Docente di San Demetrio Corone, secondo la ricostruzione di Alex Cimino, sarebbe la musa della canzone di Tessuto

Pubblicato il: 20/06/2025 – 14:19
di Emiliano Morrone
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E’ morta la calabrese «Lisa dagli occhi blu»

COSENZA A 81 anni appena compiuti se n’è andata ieri sera Elisa Sposato, la docente di San Demetrio Corone (Cs) e nativa di Mesoraca (Kr) che, secondo la ricostruzione svolta in un recente libro dello chansonnier Alex Cimino, sarebbe stata la «Lisa dagli occhi blu» cantata da Mario Tessuto nel celebre, omonimo brano del ’69, sempre popolare.
Per 40 anni, la signora aveva insegnato a San Giovanni in Fiore, dove si era stabilita con il marito Piero Levato, titolare di un distributore di carburanti nel centro cittadino. Donna colta, riservata e sorridente, sapeva insegnare la letteratura italiana ai suoi allievi e li abituava alla riflessione, alla profondità e all’autostima; anche con una buona dose di ironia, che ricordo bene in quanto avevo diviso il banco con il figlio Giuseppe alle scuole elementari. Alunno di Elisa fu proprio il sangiovannese Cimino, cantautore e polistrumentista con importanti collaborazioni, fra le tante col sassofonista jazz Stefano Cocco Cantini, peraltro direttore artistico del Grey Cat Jazz Festival di Follonica (Gr). Negli ultimi anni, il musicista calabrese aveva appreso del passato della propria insegnante, che, secondo alcune testimonianze non peregrine, a San Demetrio Corone (Cs) sarebbe stata compagna di liceo dell’intellettuale Mario Guido, originario di Bisignano e da molti suoi concittadini ritenuto il vero autore delle parole del brano di Tessuto, scritto da Giancarlo Bigazzi. Su Internet è ancora visibile l’intervista rilasciata da un nipote dello stesso Guido, Luigi, secondo cui esiste finanche una versione in dialetto bisignanese di quel testo, “Oi Lisa ‘chi r’uocchi bielli!”, che rafforzerebbe il racconto locale sulla paternità del pezzo. «I quannu t’ha tagliat’i trizzi t’è sbandatu puru u cirviellu», riporta per esempio Luigi Guido, che associa il verso a «senza le trecce, la stessa non sei più», contenuto nel successo di Tessuto.
A Bisignano si dice che Mario Guido e Lisa dagli occhi blu, la quale sarebbe stata un’altra donna e comunque del posto, frequentarono assieme la classe II B delle Medie. Sono due tesi distinte: per Cimino, Lisa sarebbe stata la sua insegnante Elisa Sposato, come confermerebbero i ricordi di alcuni compagni di liceo della signora; secondo l’avvocato Lorena Calabrese, bisignanese Doc, Lisa sarebbe una signora ancora vivente e ben identificata, che ha però un altro nome. Altri sostengono, invece, che Lisa si chiamerebbe Luisa o Elisabetta o Laura. L’elemento comune alle diverse voci calabresi è che Guido avrebbe scritto il testo, che in seguito avrebbe ceduto a qualcuno, a Roma, e che infine sarebbe finito nelle mani di Bigazzi. Non è chiaro, però, se si tratti di uno scritto del tutto uguale o di un componimento simile, con l’idea fissa del cambiamento – indotto dallo sviluppo fisico della ragazza ed espresso dalla scomparsa delle trecce – dei rapporti tra Lisa e il suo compagno di scuola o di classe Mario Guido, uomo di rara sensibilità e finezza letteraria.

L’approfondimento

Per curiosità giornalistica, avevamo approfondito la questione interpellando l’anno scorso Mario Tessuto, che ci aveva risposto: «Bigazzi affermò che la canzone era ispirata a un dipinto che egli stesso aveva in casa, rappresentante una bellissima donna con gli occhi blu. Pare fosse sua nonna». Il maestro Filippo Martelli, legato al mio amico Cantini e collaboratore di Bigazzi, nonché direttore d’orchestra a Sanremo e già tastierista di Marco Masini, aveva confermato la storia del quadro e il ricordo di Tessuto sulla nonna di Bigazzi. Non solo, Martelli aveva su mia richiesta contattato per telefono il compositore Marco Falagiani, assieme a Bigazzi autore della colonna sonora del film “Mediterraneo”, di Gabriele Salvadores, il quale aveva ribadito la paternità e l’ispirazione del testo di “Lisa dagli occhi blu”, escludendo provenienze differenti proprio come Gianna Albini, già moglie dello stesso Bigazzi. Mario Guido e Mario Tessuto avrebbero potuto chiarire i dubbi pendenti, ma non ci sono più. Ora ci ha lasciato anche la signora Sposato, altra fonte autorevole. Cambia poco: se sia stata o meno Lisa dagli occhi blu, ha il merito, che nessuno potrà levarle, d’aver formato intere generazioni di ragazzi a pensare e vivere senza barriere. Il che non è poco. E, anche se, per dirla con Bigazzi, «la primavera è finita», la vita comincia sempre con un vento, con un anelito di libertà. (redazione@corrierecal.it)

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