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«Acqua mai pagata dal Comune di Reggio»: scatta la denuncia per furto

Alla pesante accusa del sindacalista Veronese, che parla di danni fino a 3 milioni, ha risposto il vicesindaco: «Gestione trasparente»

Pubblicato il: 20/06/2025 – 14:19
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«Acqua mai pagata dal Comune di Reggio»: scatta la denuncia per furto

REGGIO CALABRIA Il Comune di Reggio Calabria non ha mai sottoscritto contratti di fornitura del servizio idrico per i propri uffici, strutture sportive, tribunali, cimiteri ed altro. Persino il Comando della Polizia locale è senza contratto, e mancano i relativi misuratori. Il caso è venuto fuori dopo la richiesta di accesso agli atti alla Sorical Spa, società che gestisce il servizio idrico in Calabria, da parte di Simone Antonio Veronese, docente e dirigente sindacale della Uil Scuola di Reggio Calabria, nonché presidente dell’Associazione “Life” per le malattie rare. La vicenda si è trasformata in una denuncia-querela presentata alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, alla Corte dei Conti della Calabria e al comando provinciale della Guardia di Finanza. Secondo Veronese, il Comune di Reggio Calabria sarebbe perseguibile per il reato di furto di acqua, e non avendo mai messo nel bilancio in uscita il suo costo avrebbe determinato anche un falso in bilancio. «Metri cubi di acqua rubati, mai conteggiati – è scritto nella denuncia – e fatti passare come perdite della rete idrica e spalmati nelle bollette dei cittadini, che pagano, per questo, la tariffa più alta d’Italia». Il Comune di Reggio non avrebbe mai ottemperato all’obbligo, entrato in vigore fin dal 1996, di regolarizzare tutte le utenze di scuole, impianti sportivi, cimiteri, uffici e presidi di proprietà comunale. «Non conteggiando da allora le somme necessarie e non iscrivendo le somme a bilancio, il danno si aggira sui 2-3 milioni di euro», ha sottolineato Simone Veronese confutando quanto affermato dal vice sindaco Paolo Brunetti, «che pur essendo uno dei massimi esperti del settore idrico e tributario non può venire oggi a dirci che non sapeva. Brunetti sapeva di questo problema e il sindaco deve darci una risposta. C’è una situazione gravissima – ha concluso Veronese – e non vorrei che qualcuno abbia volutamente ritardato l’installazione di questi contatori per scaricare tutto sulle prossime amministrazioni che verranno». Assieme a Simone Veronese, Benedetto Romeo che si è rifatto alla stessa modulistica di Sorical per l’attivazione di nuove utenze, dove, tra le altre voci, appare chiara la spunta nel caso la richiesta provenga da un Ente pubblico «che deve obbligatoriamente allacciarsi, installare dei misuratori dei contatori di acqua. Solo così, sarà possibile, determinare i consumi pregressi, che dal 2023 non sono prescritti, e quindi, possono essere ancora considerati in bilancio e devono essere pagati».

La risposta dell’Amministrazione

Non si è fatta attendere la risposta dell’Amministrazione comunale, con il vicesindaco reggino Paolo Brunetti che ha dichiarato: «La questione relativa all’utilizzo dell’acqua negli edifici pubblici comunali è assolutamente lineare e trasparente, già affrontata in numerosi incontri istituzionali con Sorical, trattandosi di una questione che coinvolge, in maniera generalizzata, la stragrande maggioranza dei Comuni calabresi. Si rileva in primo luogo – prosegue – come Sorical, stando a quanto afferma Veronese, abbia diffuso pubblicamente dati relativi alla posizione del Comune di Reggio senza alcun coinvolgimento preventivo dell’Ente nella qualità di controinteressato, impedendo ogni forma di contraddittorio. La questione, pertanto, merita i dovuti approfondimenti, anche ai fini della corretta ricostruzione dei rapporti giuridico-contabili tra le parti. È utile chiarire alla cittadinanza che fino al 2022 la gestione del servizio idrico era interamente in capo al Comune, che ne risultava quindi anche erogatore nei confronti dei propri edifici. In tale contesto, stando a quanto dichiarato da Veronese, si contesta al Comune di non aver contabilizzato a se stesso i consumi registrati, un’operazione priva di senso sostanziale, ma oggi utilizzata per rappresentare in modo gravemente strumentale una realtà inesistente. Non è dato comprendere, inoltre, in che modo Veronese, che non risulta peraltro avere alcuna competenza tecnica sul settore idrico – afferma Brunetti – giunga a quantificare in 3 milioni di euro la presunta esposizione dell’Ente. La determinazione di tale importo appare priva di ogni fondamento contabile e documentale. Si evidenzia altresì che il Comune è stato il primo ad avviare il passaggio del servizio idrico integrato a Sorical. Tale convergenza non si è ancora conclusa e richiede una complessa attività tecnico-amministrativa. La definizione delle partite contabili è tuttora in corso: l’Ente vanta infatti nei confronti di Sorical anche poste creditorie non ancora trasferite. È doveroso ricordare – sottolinea il vicesindaco – che, dal 2017, il Comune non ha mai applicato aumenti tariffari, mantenendo inalterate le condizioni a tutela della cittadinanza. Non risponde dunque al vero l’affermazione secondo cui le somme non riscosse sarebbero state spalmate sui cittadini come perdite. Alla luce della gravità delle affermazioni riportate a mezzo stampa – conclude Brunetti – l’Ente ha già avviato le opportune verifiche in merito alla possibile rilevanza penale delle stesse, riservandosi ogni azione a tutela della propria immagine e di quella degli amministratori coinvolti». (ANSA)

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