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Cosenza scende in strada per i diritti: folla arcobaleno al Pride 2025 – FOTO

In migliaia hanno sfilato sotto lo slogan “Senza esclusione”. Larissa Volpentesta sul carro: «Ogni esistenza merita rispetto»

Pubblicato il: 21/06/2025 – 18:24
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Cosenza scende in strada per i diritti: folla arcobaleno al Pride 2025 – FOTO

COSENZA Un fiume di colori, voci e corpi ha attravrsato oggi pomeriggio le strade di Cosenza per il Pride 2025, evento che ha richiamato numerose persone (3.000 secondo le stime della Questura, 4.000 secondo gli organizzatori), soprattutto giovani, unite sotto lo slogan “Senza esclusione”. Un messaggio chiaro, forte e orgoglioso: ogni esistenza merita rispetto, riconoscimento e dignità.
Il corteo è partito da piazza Loreto, già gremita sin dalle prime ore. Il percorso ha attraversato le principali vie del centro cittadino – via Caloprese, viale degli Alimena, via Montesanto, viale Trieste e corso Umberto – e si è concluso in piazza dei Bruzi, cuore politico e simbolico della città.
Ad accompagnare la manifestazione, bandiere arcobaleno, striscioni, musica e anche simboli di solidarietà internazionale, come le bandiere della Palestina, a testimonianza di un Pride che guarda oltre i confini della comunità LGBTQIA+ e abbraccia le battaglie per i diritti umani in senso più ampio.


Sul carro principale, l’attrice Larissa Volpentesta ha scandito lungo il tragitto parole di rivendicazione e speranza, dando voce a istanze troppo spesso ignorate: i diritti delle persone trans, la legittimità delle famiglie non tradizionali, la necessità di contrastare ogni forma di violenza e discriminazione.
Il Cosenza Pride nasce ancora una volta dalla sinergia tra Arcigay Cosenza e Arci Cosenza, due realtà da anni impegnate nella promozione di una città più inclusiva e consapevole. Una collaborazione che va oltre l’evento annuale e si traduce in presenza quotidiana nei territori, nei servizi e nelle battaglie culturali.


Il Pride si conferma così spazio politico, culturale e sociale, risposta collettiva e visibile a chi ancora oggi mette in discussione i diritti fondamentali. Una giornata di festa, sì, ma soprattutto di lotta: per un futuro in cui nessuna e nessuno sia escluso. (f.v.)

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