All’Angelus Papa Leone XIV saluta i cresimandi di Gioia Tauro
Papa Prevost ha salutato il gruppo di giovani arrivati dalla Calabria. Poi un messaggio di pace: «Bisogna fermare la tragedia della guerra»

«Un saluto anche ai cresimandi di Gioia Tauro che sono qui in piazza San Pietro». Nel corso dell’Angelus di stamattina, Papa Leone XIV ha rivolto un saluto anche ai giovani calabresi arrivati in Piazza San Pietro. Il pontefice ha concluso la sua omelia benedicendo anche «coloro che oggi partecipano attivamente alla festa del Corpus Domini, anche con il canto, la musica, le infiorate, l’artigianato, e soprattutto con la preghiera e la processione». Un passaggio, poi, lo ha dedicato alla guerra: «Ogni membro della comunità internazionale ha una responsabilità morale: fermare la tragedia della guerra prima che essa diventi una voragine irreparabile». «Non esistono conflitti lontani quando la dignità umana è in gioco. La guerra – ha sottolineato ancora -non risolve i problemi, anzi li amplifica e produce ferite profonde nella storia dei popoli che impiegano generazioni per rimarginarsi. Nessuna vittoria armata potrà compensare il dolore delle madri, la paura dei bambini, il futuro rubato. Che la diplomazia faccia tacere le armi. Che le nazioni traccino il loro futuro con opere di pace. Non con la violenza e con i conflitti sanguinosi».
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