Caro carburanti, la Calabria tra le regioni più colpite: +2,20 euro a pieno in una settimana
Secondo l’Unc, la regione figura al terzo posto per rincari sulla benzina self. Intanto sull’A3 Sa-Rc si sfiorano i 2 euro al litro

COSENZA I prezzi dei carburanti continuano a salire in tutta Italia, e la Calabria figura tra le regioni dove l’aumento è stato più marcato. Lo conferma l’ultima rilevazione dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc), che ha analizzato i dati ufficiali del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) relativi alla settimana dal 16 al 23 giugno.
In Calabria, il prezzo medio della benzina in modalità self è salito di 4,4 centesimi al litro, corrispondente a un aggravio di 2,20 euro per un pieno da 50 litri. Si tratta del terzo incremento più alto registrato a livello nazionale, ex aequo con la Lombardia e dietro solo alla Valle d’Aosta (+4,7 centesimi, +2,35 euro a pieno) e alla Sicilia, che guida la classifica con +4,9 centesimi, pari a 2,45 euro in più a rifornimento.
Per quanto riguarda il gasolio, la Calabria non è sul podio nazionale, ma resta coinvolta in un trend generale di crescita che desta preoccupazione: su base nazionale, il prezzo del diesel è aumentato in media di 6,16 centesimi al litro, equivalenti a +3,08 euro a rifornimento.
«La buona notizia, se così si può dire – ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unc – è che per una volta le autostrade non sono le peggiori per rincari, anche se restano tra le aree con i prezzi più elevati in assoluto».
Sull’A3 Salerno-Reggio Calabria benzina a 1,984 euro/litro
Il dato calabrese è confermato anche dall’ultima indagine del Codacons, che ha monitorato l’andamento dei prezzi nei distributori presenti sulla rete autostradale. Sulla A3 Salerno-Reggio Calabria, uno dei principali assi viari per il Mezzogiorno, il prezzo della benzina in modalità self ha raggiunto punte di 1,984 euro al litro, molto vicino alla soglia dei 2 euro.
Sebbene le autostrade non guidino la classifica degli aumenti settimanali, i prezzi assoluti restano elevati su tutta la rete nazionale: A4 Milano-Brescia: benzina servito a 2,389 €/l, gasolio a 2,284 €/l; A21 Torino-Piacenza: benzina a 2,369 €/l, diesel a 2,289 €/l; A1 Milano-Napoli: benzina self fino a 2,349 €/l, gasolio a 2,249 €/l; A5 Quincinetto-Torino: benzina self 1,999 €/l, gasolio 1,966 €/l; A4 Venezia-Trieste: benzina self 1,988 €/l.
Una stangata estiva alle porte
Il Codacons sottolinea che non si tratta di prezzi medi, ma di picchi rilevati presso alcuni impianti, in particolare lungo le autostrade, dove i listini sono notoriamente più alti rispetto alla rete urbana. Questi aumenti, a ridosso dell’estate, rischiano di trasformarsi in una stangata per milioni di italiani in partenza per le vacanze.
«La situazione è preoccupante – spiega il Codacons – e i rincari potrebbero aggravarsi ulteriormente nei prossimi giorni, sia per effetto della domanda estiva, sia per l’incertezza geopolitica».
Nel mirino anche i timori legati alla possibile chiusura dello stretto di Hormuz, punto strategico per il transito del petrolio, e le speculazioni sui mercati legate al conflitto in Iran, che secondo Codacons potrebbero far lievitare i prezzi in modo ingiustificato.
Calabria penalizzata da rincari e mobilità limitata
Il caro carburanti pesa doppiamente in regioni come la Calabria, dove l’uso dell’auto privata è spesso l’unica alternativa concreta per lavoratori, studenti e turisti. Con un sistema di trasporti pubblici ancora inadeguato e una rete ferroviaria poco capillare, anche un piccolo aumento al litro si traduce in un impatto significativo sui bilanci familiari.
Se l’attuale andamento non rallenta, l’estate 2025 rischia di essere una delle più costose degli ultimi anni per chi si sposterà in auto, soprattutto nel Sud Italia. (f.v.)
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