Lavori in ritardo e pochi medici: l’allarme sulle case di comunità
Fondi Pnrr e progetti in ritardo a un anno dalla scadenza. Poche sono completate, ma non si riescono a trovare medici

ROMA Lavori in ritardo e il rischio che, anche se concluse in tempo, non entrino mai in funzione. È L’allarme lanciato dall’inchiesta di Report sulle case di comunità, un progetto che prevede la costruzione di presidi sanitari aperti 24 ore su 24 al fine di alleggerire i pronto soccorso, ma che ad anni di distanza solo un terzo risulta attiva (e molte sono senza medico di base). Dopo la pandemia, sarebbe dovuto partire l’iter per realizzarne oltre 1700 in tutta Italia con i fondi Pnrr. Un obiettivo poi ridotto a 1400 con una soglia minima di 1048. Di questi 1400 progetti – spiega a Report Luca Dal Soggetto, analista di Openpolis – dal valore di circa 2 miliardi, il Ministero dichiara una spesa di 300 milioni, pari al 15%. Solo il 9%, secondo i documenti ufficiali, è già stato erogato a un anno dalla scadenza, giugno 2026, dei fondi del Pnrr. Ritardi preoccupanti, così come anche i dati – continua Dal Soggetto – sono spesso «incompleti, non aggiornati e spesso imprecisi».
Mancano i medici di base
Lentezza e criticità di cui – spiega Report – si ha contezza a livello regionale: è il Veneto la regione che, al momento, ha spesso più fondi, ma solo il 33%. La maggior parte delle case di comunità sono ancora incomplete e in cantiere, con un alto rischio che non vengano completate entro la scadenza prevista dal Pnrr. Nel Lazio, racconta Report, solo 200 milioni su 1,7 miliardi sono stati spesi, con solo 5 case di comunità pienamente attive su circa 150 previste. Dati preoccupanti anche per la Lombardia, dove però Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, assicura: «Ne dobbiamo realizzarne 189, entro marzo saranno tutte completate». Ma, una volta finite, resta il problema dell’attivazione dei presidi ospedalieri, data la carenza di medici di base. «Abbiamo difficoltà di reperimento della pianta organica, dove li prendo i medici se mancano?» ha risposto ancora Bertolaso. Per la Lombardia su 126 case di comunità, 85 di queste sono senza medico di medicina generale, 112 senza pediatra. A livello nazionale si contano circa 38 mila medici di base, 7 mila in meno rispetto a 10 anni fa. Un problema che il ministro della Salute Schillaci aveva proposto di risolvere equiparando la formazione dei medici di base a quella degli specialisti, prima che venisse “bloccato” in commissione bilancio per mancanza di coperture. «Li troveremo» ha risposto il ministro a Report. «Sono problemi che si risolvono, troveremo i fondi».