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«Quella scena sembrava un romanzo noir»: Trincia racconta la nascita della serie su Bergamini – VIDEO

Il giornalista ha ripercorso il lavoro investigativo dietro la serie Sky dal titolo “Il cono d’ombra”: «C’era troppo che non tornava». Donata: «Sono stata l’unica a pagare»

Pubblicato il: 23/06/2025 – 13:14
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«Quella scena sembrava un romanzo noir»: Trincia racconta la nascita della serie su Bergamini – VIDEO

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione de “Il cono d’ombra. La storia di Denis Bergamini”, la nuova docuserie Sky Original firmata e ideata da Pablo Trincia con Debora Campanella e Paolo Nigro, dedicata a uno dei casi più oscuri e discussi della cronaca italiana.
La serie, in onda il 27 e 28 giugno su Sky TG24, Sky Crime, Sky Documentaries, Sky Sport e in streaming su NOW, racconta la tragica morte di Donato “Denis” Bergamini, calciatore del Cosenza, trovato senza vita il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico. Per quel decesso, lo scorso 1 ottobre, l’ex fidanzata Isabella Internò è stata condannata in primo grado a 16 anni di reclusione per omicidio in concorso con ignoti.

«Una verità sotto gli occhi di tutti che non si voleva vedere»

Donata Bergamini, sorella di Denis, presente in sala, ha ricordato con emozione il lungo percorso di lotta per la verità:
«Non ho mai voluto mitizzare mio fratello: chi era davvero lo raccontano i suoi compagni di squadra. Ma sulla sua personalità sono state dette cose false, smentite dal tempo e dai fatti. Il dolore più grande è che era tutto visibile sin dall’inizio, ma nessuno ha voluto guardare. Siamo stati trattati come un ostacolo. Solo papà, con la sua esperienza di camionista, capì subito che quella dinamica del trascinamento non stava in piedi. L’unica che ha fatto il carcere, in questi 35 anni, sono stata io».

Trincia: «Quella piazzola sembrava l’inizio di un noir»

Pablo Trincia, già autore di inchieste di successo come Veleno, ha raccontato come è nato il progetto:
«Tutto è cominciato con una call con l’avvocato Fabio Anselmo, coinvolto nel caso. Ci disse: “C’è tanto materiale audio e video su cui lavorare”. Poi abbiamo visto quella macchina che entra in quella piazzola, sembrava davvero l’incipit di un romanzo. È stato un grande lavoro di ricerca e ricostruzione, ma sempre legato a un principio: la scienza e la fisica dicono che Denis non si è suicidato. Questo è un dato inconfutabile».

Una narrazione costruita sui fatti, non sulle ipotesi

Debora Campanella, ideatrice della serie, ha spiegato il metodo di lavoro: «Abbiamo studiato le carte, ascoltato i testimoni, interrogato il possibile. Non volevamo dare una nostra interpretazione, ma offrire elementi per capire. Le domande sono tante: perché abbandonare il ritiro? Perché proprio quella piazzola? Nessuna risposta è definitiva, ma alcune bugie si possono smontare».
E proprio le dichiarazioni di Isabella Internò sono state al centro dell’attenzione:
«Quelle dichiarazioni – ha sottolineato Trincia – sembrano costruite per dire il minimo indispensabile, senza dettagli, per non contraddirsi. Eppure le contraddizioni sono tante. E nessuno gliele fa notare, finché non arriva un avvocato a metterla davanti alla realtà. C’è stata una grande reticenza. I suoi silenzi dicono molto».

Ricostruzione con attori e materiali esclusivi

Durante la conferenza sono stati mostrati alcuni frammenti della docuserie, tra materiali d’archivio, interviste e ricostruzioni sceniche con attori. Un lavoro narrativo potente, ma sempre rigoroso.
«Abbiamo scelto di raccontare la vicenda anche con linguaggi visivi cinematografici innovativi – ha aggiunto Trincia – ma restando fedeli a ciò che può essere documentato. Ci siamo affidati al metodo scientifico e all’approccio investigativo. La famiglia Interò e Isabella Internò non ha mai parlato e mi hanno risposto che in quel momento non avrebbero voluto parlare».
La docuserie ricostruisce anche l’eccezionale lavoro fatto dalla procura di Castrovillari, guidata dal procuratore Eugenio Facciolla, che ha riaperto il caso dopo decenni di silenzi.
«È stata un’inchiesta pazzesca», ha commentato Trincia. «Un’indagine che ha fatto riemergere quello che per anni era stato nascosto». (fra.vel.)

IL TRAILER DELLA DOCUSERIE (Clicca qui)

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