Principe: «Tutto il mio amore per Rende». E solidarizza con Occhiuto: «Ne verrà fuori»
Il sindaco a margine della prima seduta consiliare: «In questi casi il vero problema sono le lungaggini». Subito al lavoro su centro storico e servizi

RENDE Tutte le emozioni di Sandro Principe, oggi, per la prima seduta del consiglio comunale in cui torna da sindaco, tra tanta gente, poi un lungo applauso, e ancora un secondo, e poi altri. «Beh, la canzone dice l’emozione non ha voce… nei rapporti amorosi è così. Quando sei un uomo delle istituzioni e dopo tanto tempo sei tirato per la giacca a candidarti per fare il sindaco della tua città, la città di cui insieme a tanti altri dirigenti sei stato un co-fondatore sul presupposto di dare una mano per rilanciarla, e dopo aver avuto questo grande successo, praticamente senza un supporto dei partiti, al di là dei partiti centristi e riformisti, cioè il PSI, Azione e Italia Viva, beh, è chiaro che è una grande una grande emozione. E poi vedere tutte queste persone, mia figlia, mio nipote, vecchi colleghi, tantissima gente… È chiaro che mi sono un po’ emozionato».
Sindaco Principe, lei ha già messo in moto la macchina comunale, alcune cose sono già state effettuate, senza parlare, ad esempio, dell’ordinanza su via Rossini, sull’isola pedonale, mentre si sta parlando dell’interdizione dei mezzi pesanti allo svincolo A2 per dirottarli alla zona industriale della montagna. E poi c’è il centro storico che aspetta risposte
«In questo mese, praticamente da solo perché non avevo la giunta, ritengo di avere fatto un grande lavoro e messo in cantiere tante iniziative che riguardano la ripresa del manto stradale in tante parti della città, sulla zona industriale addirittura partiremo subito, per le altre strade incominceremo con un primo lotto più centrale e poi andremo avanti. Abbiamo risvegliato la Multiservizi e stiamo pulendo con quattro mezzi tutti i quartieri. Ho fatto un grande lavoro per il centro storico, e poi l’agenda urbana, per cui abbiamo recuperato risorse per completare, finalmente, la ristrutturazione del Castello Svevo e anche fondi per favorire l’apertura di alberghi e B&B privati, botteghe artigiane e negozi di nicchia, daremo dei contributi a fondo perduto e penso che riusciremo a riprendere i fondi non spesi di Palazzo Basile, che sarà l’albergo di proprietà comunale. Poi ho chiesto per intanto informalmente a Banca Intesa se ci può dare in fitto i locali dell’ex banca per farne una sede degli amministratori, del sindaco, degli assessori, un punto di riferimento per l’anagrafe, o anche un bancomat. Penso anche a un piccolo supermercato. In un mese abbiamo fatto tante cose significative, oltre a chiedere finanziamenti, abbiamo partecipato a un bando per un ulteriore asilo nido, che dovrebbe sorgere nel quartiere Europa e tante altre cose. L’esperimento di via Rossini è andato bene. Per quanto riguarda la questione dei mezzi pesanti, li dobbiamo togliere dalla città. Ovviamente, la mia è un’intenzione perché si deve seguire una procedura che richiederà, ritengo, due o tre mesi, anche perché il sindaco di Montalto Uffugo mi ha avvisato che sta eseguendo dei lavori per collegare meglio lo svincolo di Montalto alla via delle industrie. Quindi, mentre il sindaco finisce questi lavori, io ho già avviato la procedura che si concluderà con una delibera, mi auguro, positiva del di questo comitato presieduto dal questore, ma ritengo che ci vorranno almeno un paio di mesi. Quando faremo l’ordinanza daremo alle aziende 15 giorni di tempo per avvertire i fornitori. Nel contempo ho avuto un lungo incontro con il dirigente del compartimento Anas e abbiamo buone possibilità di per poter dire che in primavera, forse primavera inoltrata, partiranno i lavori dello svincolo di Settimo, per cui l’ordinanza, vorrei dire agli amici di Montalto, quando ci saranno i presupposti giuridici sarà comunque un fatto temporaneo».
Sindaco, lei ha parlato di Rende come motore trainante della provincia e della regione, può spiegarci meglio questo concetto?
«Ma mi pare sia un fatto oggettivo, cioè tra una grande università che produce ricerca, la più grande area industriale della Calabria, Rende deve diventare attrattiva per gli investimenti, anche se vengono dal nord, perché è scoppiata la questione della invivibilità da parte dei dipendenti di alcune aziende del nord: le aziende pur rispettando i contratti collettivi riescono ad erogare uno stipendio con il quale non si vive a Milano o a Torino, mentre con lo stesso stipendio si vivrebbe abbastanza dignitosamente, per esempio, a Rende: è qui che noi dobbiamo farci trovare pronti offrendo servizi e ricerca ad accogliere questo flusso che in piccola parte è già avvenuto».
Onorevole Principe, un’ultima domanda su Roberto Occhiuto e l’inchiesta che lo riguarda. Si sente di mandare un messaggio al governatore?
«Beh, intanto, gli ho mandato un messaggio di solidarietà, un augurio a uscire prima possibile da questa vicenda. Sotto il profilo personale, io ho grande stima del presidente della Regione, che è stato un mio collega, appunto, quando io ero consigliere e assessore regionale. Dico di più, è una stima motivata perché all’epoca io ho fatto cose egregie, veramente, nel campo della cultura e della scuola, applicando leggi che nella legislatura precedente aveva fatto Occhiuto, quindi so che è una persona capace e competente, sulla sua onestà intellettuale non ho non ho alcun dubbio, ovviamente, con tutto il rispetto che si deve ad altri organi e autorità dello Stato. Mi sento di dargli un incoraggiamento a stringere i denti perché la sua linearità, penso che verrà fuori, mi auguro, prima possibile, perché quando incappi in queste questioni, il problema vero è la lungaggine dei processi». (redazione@corrierecal.it)
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