Imprenditori collusi con la ‘ndrangheta: confisca da 140 milioni – VIDEO
Misura eseguita tra Calabria, Lazio, Piemonte e Germania dalla Guardia di Finanza

REGGIO CALABRIA 79 immobili (58 terreni e 21 fabbricati) ubicati nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Roma, Frosinone e Novara e 85 tra automezzi ed autoveicoli – di 28 imprese, 3 delle quali con sede in Germania, attive prevalentemente nei settori del commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi, della manutenzione e riparazione di containers, della locazione immobiliare di beni propri e del trasporto merci su strada, di 1 ditta individuale operante nel settore agricolo, delle quote di 1 società operante nel settore della locazione immobiliare di beni propri, di ulteriori beni immobili (8 fabbricati di cui 6 ubicati a Roma) e mobili registrati (1 motoveicolo e 7 autoveicoli), 4 orologi di lusso, circa 1 milione di euro in contanti e disponibilità finanziarie, accese anche all’estero, per un valore complessivo stimato in oltre 140 milioni di euro.
L’operazione
È il bilancio della confisca eseguita dal Comando Provinciale di Reggio Calabria, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) nei confronti di 5 imprenditori reggini coinvolti nell’operazione “Andrea Doria”, condotta a contrasto dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia legale. L’inchiesta, infatti, aveva svelato un articolato sistema di frode fiscale, realizzata nel settore del commercio di prodotti petroliferi, imperniata su fittizie triangolazioni societarie, finalizzate ad evadere l’IVA e le accise, nonché sull’impiego di false dichiarazioni di intento (istituto che consente di acquistare in regime di non imponibilità).
Imprenditori collusi
Così il sodalizio criminale avrebbe gestito l’intera filiera della distribuzione del prodotto petrolifero dal deposito fiscale fino ai distributori stradali finali, interponendo una serie di operatori economici – imprese “cartiera” di commercio di carburante, depositi commerciali e brokers locali – con lo scopo di evadere le imposte in modo sistematico. Imprenditori “collusi” e, alcuni di loro, anche facenti parte di sodalizi criminali egemoni nella Piana di Gioia Tauro e nella Locride, nonché al servizio di altre consorterie di ‘ndrangheta collegate, con il compito di riciclare i proventi derivanti da attività delittuose mediante le proprie attività aziendali nel settore della distribuzione e del trasporto dei carburanti petroliferi. (redazione@corrierecal.it)