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la tragedia

Bimba morta al Parco Acquatico di Rende, parla il fratello: le indagini proseguono

«Nessuno è intervenuto per salvarla», racconta Florin Szialagy al Tgr Calabria. La struttura e sotto sequestro, si attende l’autopsia

Pubblicato il: 01/07/2025 – 17:01
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Bimba morta al Parco Acquatico di Rende, parla il fratello: le indagini proseguono

RENDE «Nessuno è intervenuto per salvarla, l’ho presa e stretta all’altezza dello stomaco e soffiato in bocca prima di darle due colpi sulla schiena». E’ il racconto al Tgr Calabria di Florin Szialagy, fratello della piccola Simona: bimba di otto anni morta ieri pomeriggio mentre si trovava nelle acque della piscina del Parco Acquatico “Santa Chiara” di Rende. La struttura è stata posta sotto sequestro.
Una tragedia immane che ha scossa una comunità e lasciati attoniti e sgomenti i testimoni presenti che hanno raccontato quanto accaduto agli uomini ed alle donne di polizia e carabinieri intervenuti sul posto. Sul cado indaga la procura di Cosenza guidata da Vincenzo Capomolla, il fascicolo aperto è gestito dal pm Antonio Bruno Tridico mentre la struttura è stata posta sotto sequestro. L’esame autoptico che sarà eseguito nelle prossime ore sul corpicino della bimba sarà necessario a dipanare i dubbi sulle cause della morte, mentre le indagini dovranno chiarire i contorni del tragico decesso. L’attenzione della procura è rivolta ai soccorsi, il fratello di Simona ha ribadito quanto già raccolto ieri dal nostro giornale. I testimoni hanno fornito dettagli circa l’intervento di due persone presenti nella struttura per una giornata di relax, pronti a dare soccorso alla piccola. Si tratta di un volontario della Misericordia che ha «effettuato il massaggio cardiaco» e di una infermiera che ha tentato, senza successo, la rianimazione. «Le uniche due persone che hanno prestato soccorso» ha ribadito Florin Szialagy.
Il tempo e le investigazioni restituiranno la verità rispetto ai fatti accaduti, anche sul mancato utilizzo del defibrillatore. (f.b.)

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