Pd Cosenza, gli “sconfitti” non ci stanno: il segretario solo il 15 luglio
Ricorso della mozione Le Fosse avverso l’atto di certificazione dei risultati dei congressi di circolo e la proclamazione dei delegati eletti all’assemblea provinciale

COSENZA «Altro che tempo nuovo: vecchie manovre, stessa musica»: così Pino Le Fosse, candidato alla segreteria provinciale del Pd cosentino. «Altro che tempo nuovo. Questo è il solito copione, e pure scritto male. Mentre pendono ben tre ricorsi decisivi, in attesa del pronunciamento della Commissione regionale per il congresso, c’è chi continua a tentare di avvelenare il clima e mistificare la realtà. Chi oggi si proclama trionfatore dimentica (o finge di dimenticare) che questo congresso è nato e cresciuto sotto il segno della parzialità e dell’impraticabilità, con una Commissione provinciale incapace di garantire correttezza e un percorso segnato da gravi anomalie, che abbiamo denunciato fin dal primo momento». «Quelle stesse anomalie che, solo grazie al nostro impegno e alla mobilitazione di centinaia di militanti veri, siamo riusciti almeno in parte a fermare, a difesa del partito e non certo dei soliti giochi di potere» aggiunge Le Fosse. «Chi oggi parla di “tempo nuovo” dovrebbe spiegare ai calabresi perché da mesi, invece di occuparsi delle sofferenze della nostra terra, il capogruppo regionale del Pd Mimmo Bevacqua e l’altro consigliere cosentino si preoccupano solo di terzi e quarti mandati, di liste telecomandate, di tesseramenti pilotati e manovre di palazzo, mentre la Calabria affonda. Noi siamo un’altra storia. Siamo quelli che ci mettono la faccia e il cuore per ricostruire il Partito Democratico su basi vere: trasparenza, partecipazione, autonomia dai potentati. Prima di cantare vittoria, si abbia almeno il rispetto di attendere il giudizio degli organi competenti. Chi aspira a guidare questo partito ha il dovere, prima di tutto, di garantire rigore, serietà e rispetto delle regole. Non serve a nessuno un gruppo dirigente che si affida all’approssimazione o all’improvvisazione. Serve responsabilità, serietà e rispetto delle istituzioni interne. È anche da qui che si misura la credibilità di chi si candida a rappresentare il Partito democratico», conclude Le Fosse.
Intanto la mozione “Le Fosse segretario” oggi ha presentato ricorso avverso l’atto di certificazione dei risultati dei congressi di circolo e la proclamazione dei delegati eletti alla assemblea provinciale. «La Commissione provinciale per il congresso con un colpo di mano, a maggioranza, ha proclamato gli eletti nei collegi senza esaminare i ricorsi contro i congressi farsa di Rende, San Giovanni in Fiore e Mirto Crosia. Sarà la Commissione regionale, ovvero quella nazionale, ovvero il Tribunale civile di Cosenza a doversi pronunciare sui suddetti ricorsi. Fino quando ciò non accadrà non potrà essere certificata alcuna proclamazione dei delegati eletti nei collegi del Basso Jonio, Area Urbana e Presila. I delegati da attribuire in questi collegi sono ben 24 su 60. La mozione “Le Fosse segretario”, inoltre, diffida ogni fonte informativa che dall’interno del Pd diffonde la notizia della avvenuta proclamazione del segretario provinciale. Sia chiaro: sarà unicamente la l’assemblea provinciale ad eleggere il prossimo 15 luglio il segretario provinciale. Bando alle fake news: fino a quella data non ci sarà alcun segretario eletto» concludono i sostenitori di Le Fosse. (redazione@corrierecal.it)