La legge regionale sulle “primarie” è stata un flop. Il centrodestra punta a cancellarla
Proposta dei capigruppo della maggioranza per abrogare il testo del 2009. Ovviamente i partiti possono continuare a organizzare autonomamente le primarie per scegliere il candidato governatore

REGGIO CALABRIA “Quella legge è inutile perché nessuno l’ha mai utilizzata, quindi è meglio cancellarla”. Il centrodestra calabrese punta alla abrogazione della legge regionale 17 agosto 2009, numero 25, legge che contiene “Norme per lo svolgimento di ‘elezioni primarie’ per la selezione di candidati alla elezione di presidente della Giunta regionale”. A prevedere l’abrogazione di questo testo è una Pdl firmata dai capigruppo dei partiti della maggioranza Comito, Gelardi, De Francesco, Graziano, Crinò e De Nisi, abrogazione motivata dalla considerazione per cui la legge sulle primarie «fin dalla sua entrata in vigore non ha avuto sostanziale attuazione, determinando – per converso – il vincolo dei fondi di bilancio appositamente stanziati». Secondo i capigruppo del centrodestra «è oggettivo che la legge regionale in questione, al di là delle previsioni transitorie che ne hanno impedito l’applicazione per specifiche tornate elettorali, anche nelle restanti non ha suscitato interesse da parte dei partiti e movimenti politici ed associativi operanti in Regione, risultando – di fatto – una legge inattuata. L’abrogazione della legge regionale – si specifica – non impedirà ai partiti e movimenti politici ed associativi predetti, qualora dovessero manifestarne l’esigenza, di organizzare autonomamente le primarie per selezionare i propri candidati all’elezione di presidente della Giunta regionale e, nel contempo la sua abrogazione semplifica i procedimenti elettorali. La proposta di abrogazione normativa – concludono maggioranza Comito, Gelardi, De Francesco, Graziano, Crinò e De Nisi – comporta, oltre tutto, un evidente risparmio di spesa per il bilancio regionale, con conseguente riprogrammazione delle risorse destinate al finanziamento della legge abrogata, da destinarsi, in sede di approvazione del bilancio, alla realizzazione di presidi di legalità e sicurezza». (a. c.)
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