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Obiettivo uscita dal commissariamento. Così la sanità calabrese ha completato i “compiti a casa”

La fine del percorso di “normalizzazione” contabile da parte del commissario e presidente della Regione Occhiuto, alle prese con una “partita” politica decisiva

Pubblicato il: 05/07/2025 – 15:25
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Obiettivo uscita dal commissariamento. Così la sanità calabrese ha completato i “compiti a casa”

LAMEZIA TERME I “compiti a casa” sono stati completati, e ora non resta che attendere la decisione finale (che è anche e soprattutto politica) da parte del governo, quella sulla fine del commissariamento della sanità calabrese. La struttura commissariale guidata dal presidente della Regione Roberto Occhiuto ha completato la “normalizzazione” contabile del settore, con l’approvazione, lo scorso 2 luglio, dei Bilancio “Consolidato” 2024, il bilancio che tiene conto della gestione di tutto il perimetro del comparto, quindi le Asp, le aziende ospedaliere, Azienda Zero e la Gsa, e questo è avvenuto al fondo di un percorso che aveva già registrato il via libera ai documenti contabili delle singole aziende. Sul piano tecnico si può parlare di un adempimento “dovuto”, ma sul piano politico non si può non evidenziare il passo avanti rispetto al passato, quando spesso i bilanci – come quelli della Gsa e il “Consolidato” – erano un optional.

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Il “Consolidato”

Come anticipato ieri dal Corriere della Calabria, l’ufficio del commissario guidato da Occhiuto con i sub Iole Fantozzi ed Ernesto Esposito ha approvato il “Consolidato” 2024, adottato con decreto dal direttore generale del Dipartimento Tutela della Salute, quel Tommaso Calabrò oggi nell’occhio del ciclone per il presunto coinvolgimento in un’inchiesta della Procura di Catanzaro sul filone della sanità. Utile di oltre 53 milioni (in aumento rispetto al 2023, chiuso con un +36 milioni), questo il risultato d’esercizio nel “Consolidato” 2024. Altri numeri: il valore della produzione è aumentato di oltre 197 milioni, così come un incremento avrebbero registrati i costi della produzione, aumentati di oltre 178 milioni. Tutte le voci registrano in realtà un delta in crescita: il costo del personale dipendente al consuntivo 2024, pari a 1,196 miliardi, presenta – si legge nel “Consolidato” un incremento rispetto al 2023 di 35 milioni euro anche per l’aumento delle unità di personale (20.274, rispetto alle 19.704 unità del 2023). Incremento anche per i costi esterni come l’acquisto delle prestazioni da privato (pari nel 2024 a 508 milioni, oltre 12,9 milioni rispetto al 2023).

Gli scenari

Fin qui i numeri del “Consolidato 2024”. Ma al di là dei numeri l’aspetto più rilevante è sicuramente quello politico (oltre che di politica sanitaria): il “Consolidato” 2024 infatti rappresenta la chiusura del percorso di riallineamento della calabrese nel binario della normalità dopo i decenni di contabilità “omerica” e “orale”, quella che nel 2009 finì nel pubblico ludibrio dopo un’audizione in una commissione parlamentare dell’allora ministro della Sanità Maurizio Sacconi: parole che furono l’anticipazione del commissariamento che poi sarebbe arrivato due anni dopo. L’andazzo negativo sul piano contabile sarebbe però durato ancora anni e anni, per iniziare a scemare due anni fa e arrestarsi sostanzialmente poco più di un anno fa e infine agli inizi di quest’anno , quando – anche grazie ad alcuni provvedimenti legislativi nati dalle buone relazioni “romane” del presidente Occhiuto – finalmente sono stati “ricostruiti” – nei limiti del possibile, ovviamente, perché qualcosa è rimasta comunque oscura – i bilanci “fantasma” delle due aziende storicamente “canaglia”, quella di Reggio Calabria e quella di Cosenza. In un batter d’occhio quindi la chiusura delle partire contabili del 2022 e del 2023, la scorsa estate, e ora la chiusura di quella del 2024. Appunto: conclusi i “compiti a casa”, e questi compiti adesso Occhiuto può presentarsi a Roma per completare la “pratica” fine del commissariamento (legata poi alla rinegoziazione del piano di rientro). Due infatti i presupposti: il miglioramento dei Lea (e oggi la Calabria è adempiente in due aree su tre) e la fine della contabilità “orale”. Nelle scorse settimane in un evento promosso a Pizzo dal Corriere della Calabria Occhiuto ha reso noto che c’è la disponibilità del governo a far uscire la sanità calabrese dal regime commissariale auspicandone la decisione a stretto giro di posta. Ed è sicuramente questa della sanità la grande scommessa di Occhiuto, la partita da vincere soprattutto alla luce dell’attuale turbolenta fase (anche giudiziaria) che si sta vivendo alla Cittadella e nella sanità calabrese. (a. cant.)

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