Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

il commento

La sanità e il contributo negativo della politica

COSENZA «La sanità, soprattutto in Calabria, rappresenta ormai il problema dei problemi. È alla base del fenomeno definito “migrazione sanitaria” – che diviene talvolta emigrazione definitiva – che h…

Pubblicato il: 06/07/2025 – 7:11
di Umberto Calabrone
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
La sanità e il contributo negativo della politica

COSENZA «La sanità, soprattutto in Calabria, rappresenta ormai il problema dei problemi. È alla base del fenomeno definito “migrazione sanitaria” – che diviene talvolta emigrazione definitiva – che ha un costo di diverse centinaia di milioni di euro per le casse regionali. Ed è assolutamente inconfutabile come la politica, purtroppo, abbia spesso contribuito del tutto negativamente alla mancata risoluzione del problema: nomine discutibili, accreditamenti poco trasparenti, gestione delle risorse inefficiente, corruzione dilagante, che contribuiscono nella nostra Regione ad una offerta di servizi insufficienti ed inadeguati, minando la dignità delle persone che si trovano a vivere situazioni di fragilità. E ciò nonostante, ogni giorno gli operatori sanitari in prima linea si adoperino a cercare, con impegno e sacrificio, di restituire un minimo di dignità a un sistema che arranca o forse è già al collasso. Negli appalti del sistema sanitario, spesso operano numerosi lavoratori che, con impegno e dedizione, permettono il funzionamento delle strutture anche quando queste si trovano in condizioni fatiscenti. In un contesto in cui la fiducia nelle istituzioni è quotidianamente messa alla prova, diventano imprescindibili la trasparenza e la correttezza nelle procedure e nei comportamenti per dare garanzie a tutti i lavoratori. Il Servizio Sanitario pubblico in Calabria si presenta, a dir poco, insufficiente, inadeguato e inefficace. La situazione è così grave che circa il 7% delle famiglie calabresi rinuncia alle cure mediche, sia per l’impossibilità di accedere ai servizi pubblici, sia per la mancanza di risorse economiche per rivolgersi alle strutture private o per spostarsi fuori Regione. I politici e gli amministratori regionali continuano a rimpallarsi le responsabilità di una situazione ormai insostenibile, come se ogni nuova inchiesta potesse assolvere qualcuno e attribuire la colpa solo a chi oggi governa la sanità in Calabria. E tra loro, ben pochi — se non nessuno — possono davvero dirsi esenti da responsabilità. Ma la verità è che, dopo oltre cinque anni di gestione regionale di una parte politica e tre di Governatore – Commissario, con un ruolo decisionale mai avuto da nessuno in Calabria si dovrebbe rispondere prima di tutto ai cittadini. Serve, dunque, un cambiamento profondo, serio e coraggioso. Serve ridare centralità ai cittadini, ai pazienti, ai professionisti, a tutti i lavoratori degli appalti che operano quotidianamente e che rappresentano parte del motore del sistema sanitario. Serve restituire dignità e fiducia alla sanità calabrese». (redazione@corrierecal.it)

*Segretario generale Fiom Calabria

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x