Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

la riflessione

Sotto scacco il presidente e la sua leadership nel Mezzogiorno

L’inchiesta giudiziaria colpisce un governatore che stava diventando, se non centrale, sicuramente al centro delle politiche del Sud

Pubblicato il: 13/07/2025 – 11:01
di Lucia Serino
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Sotto scacco il presidente e la sua leadership nel Mezzogiorno

L’inchiesta a carico del presidente Occhiuto arriva nel momento di massima popolarità del governatore della Calabria. A due anni e mezzo dall’inizio della consiliatura, l’ex parlamentare di FI ha guadagnato, proprio mentre iniziava la grancassa mediatico-giudiziaria, il posto onorevole di primo presidente del Sud in quanto a gradimento, scavalcando tutti gli altri, persino il più popolare, cioè il collega della Campania Vincenzo De Luca. All’inizio dell’anno, analizzando proprio il rapporto e l’esposizione pubblica dei due, l’analisi fatta sul Corriere, individuava in Occhiuto un potenziale leader della politica del Mezzogiorno, più contenuto dei vari Masanielli, indipendente dalle posizioni del suo stesso partito sull’autonomia differenziata, capace di “Coup de théâtre” come quella dei medici cubani, roba da far rosicare quelli di sinistra avendo pescato nei valori fondativi della loro cultura, ideologicamente neutrale rispetto alle grandi opere, come il Ponte sullo Stretto, e sulla logistica energetica, vedi la disponibilità al rigassificatore di Gioia Tauro. Lanciato nella strategia euromediterranea, in rampo di lancio dalla punta dello Stivale. L’abbattimento simbolico dell’eco mostro di cemento a Melissa era stato un altro segnale. Certo, solo un segnale, ché rigenerare la Calabria, cementata dalle illusioni del ritorno degli emigrati, non è semplice. Accompagnato da una comunicazione efficace, grazie al lavoro della sua social manager e dalle convenzioni con i programmi del day time della Rai, incassate le piazze del Capodanno (in verità è anche la Rai che va dove la porta non certo il cuore ma il canale dei soldi), sottoscritti gli accordi per gli aeroporti, insomma un sacco di roba in movimento che aveva fatto assorbire scivolate, come quella sulla costituzione di parte civile per la strage di Cutro, e cominciava a spingere la Calabria nell’immaginario del resto d’Italia. E poi, certo, il sistema di potere. Ma questo, come si sa, logora solo chi non ce l’ha. Qui ci interessa sottolineare che Occhiuto stava costruendo il balzo nell’immaginario politico nazionale, forte anche di un complessivo peso politico familiare. Non che non se ne fossero accorti in Forza Italia (sicuramente se ne sono accorti in Fratelli d’Italia) al punto da bilanciarlo nella scalata interna al partito. Se sei troppo forte iniziano a temerti. Il caso si era anche accanito con le sventure, ma Occhiuto sembrava aver resistito anche a queste, dimostrando, anzi, di saper cogliere dalle tragedie familiari l’occasione per guardare in faccia ai problemi da legislatore regionale. La legge sullo psicologo scolastico è frutto di un dolore domestico dal quale la Calabria riceveva in dono la primogenitura normativa di questo tipo di assistenza (altrove esiste ma è a richiesta degli istituti). L’inchiesta giudiziaria, insomma, colpisce un governatore che stava diventando, se non centrale, sicuramente al centro delle politiche del Mezzogiorno, anche per la posizione geografica strategica della Calabria. Un politico di centrodestra con il carattere di un democristiano e una postura (la brutta parola che si usa oggi) contemporanea (anche grazie al fisico e al modo di rappresentarsi).
E ora chi avanza nel Mezzogiorno? Leadership cercasi. Tutto si rimescola. Bisogna aspettare il prossimo giro di consultazioni regionali. Occhio alla Puglia. (redazione@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

x

x