Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 21:14
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

tutela del territorio

«Niente rifiuti da altre regioni nel Sin di Crotone fino al termine della bonifica»

Proposta di legge di Talerico in Consiglio regionale: «L’area è già tra le più compromesse d’Italia sul piano ambientale»

Pubblicato il: 14/07/2025 – 11:40
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
«Niente rifiuti da altre regioni nel Sin di Crotone fino al termine della bonifica»

CROTONE “Introduzione temporanea di misure restrittive sull’ingresso, stoccaggio, trattamento e smaltimento di rifiuti pericolosi e radioattivi non prodotti localmente”. Lo prevede una proposta di legge depositata dal consigliere regionale Antonello Talerico (Forza Italia).  La proposta di legge – spiega Talerico nella relazione – nasce «dalla necessità impellente di intervenire in maniera concreta a tutela dell’area del Sito di Interesse Nazionale (Sin) di Crotone-Cassano-Cerchiara, una delle zone più gravemente compromesse d’Italia sotto il profilo ambientale e sanitario. Per decenni, questo territorio è stato sede di intense attività industriali che, in assenza di adeguati interventi di bonifica, hanno lasciato un’eredità pesante in termini di contaminazione del suolo, delle acque e dell’aria. Il Sin di Crotone, dunque, non è soltanto un problema locale, ma rappresenta una questione di sicurezza nazionale, che tocca contemporaneamente profili ambientali, sanitari ed economici. Nonostante le numerose denunce e richiami provenienti dalla Corte dei Conti, dalla Commissione Europea e dallo stesso Ministero dell’Ambiente, la bonifica del sito è rimasta sostanzialmente inattuata, ostacolata da lungaggini procedurali, responsabilità istituzionali frammentate e resistenze politiche e industriali. I dati sono allarmanti e richiedono una risposta istituzionale ferma e responsabile. È in questo contesto che si inserisce la presente proposta di legge, che intende introdurre un divieto – temporaneo e mirato – all’immissione, al trattamento, allo stoccaggio e allo smaltimento di rifiuti pericolosi e radioattivi ai sensi del D.Lgs. 152/2006 sia i rifiuti radioattivi e le scorie definite dal D.Lgs. 101/2020, nonché qualsiasi altra sostanza pericolosa per la salute umana o per l’ambiente, non prodotti nel territorio calabrese, limitato esclusivamente all’area del Sin. L’obiettivo – prosegue la relazione – è semplice e al contempo fondamentale: impedire che un territorio già duramente colpito da decenni di incuria e contaminazione venga ulteriormente sovraccaricato da nuovi flussi di rifiuti provenienti da fuori regione, aggravando una situazione ambientale già drammatica». Infine – conclude la relazione – «il provvedimento non introduce un divieto generalizzato, bensì una misura delimitata nel tempo e nello spazio: cesserà automaticamente di avere efficacia una volta concluse le operazioni di bonifica ambientale dell’area interessata, così come previste dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. A garanzia dell’efficacia e della precisione dell’intervento, si prevede che l’Arpacal proceda alla perimetrazione tecnica dell’area di rispetto ambientale, tenendo conto di parametri scientifici quali lo stato di contaminazione del suolo, la vulnerabilità degli ecosistemi e la presenza di insediamenti umani». La proposta di legge di Talerico è stata assegnata alla quarta Commissione Ambiente del Consiglio regionale per l’esame di merito e alla seconda Commissione Bilancio per il parere finanziario. (c. a.)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x