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Pd Cosenza, il neosegretario Lettieri volta pagina: «Ora riportiamo l’ordine in federazione»

Scintille con lo sfidante Le Fosse nella prima assemblea che elegge Francesca Branchicella presidente ed Elio Bozzo vicesegretario vicario

Pubblicato il: 16/07/2025 – 7:56
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Pd Cosenza, il neosegretario Lettieri volta pagina: «Ora riportiamo l’ordine in federazione»

RENDE L’assemblea del «nuovo Pd» di Cosenza inizia con oltre un’ora di ritardo: alle 19.40 il neosegretario provinciale Matteo Lettieri entra nella sala dell’hotel President e incassa il primo applauso, il secondo arriva 3 minuti dopo alla proclamazione ufficiale del risultato della consultazione di fine giugno. Per la relazione del sindaco di Celico altri applausi e Damiano Covelli proporrà di metterla ai voti: «Siamo qui non per celebrare ma per partecipare – esordisce Lettieri – un partito che da oggi sarà credibile e aperto: spalanchiamo le porte per normalizzare la federazione e riportare ordine. Vedo un nuovo entusiasmo e una discontinuità che va oltre il nuovo segretario. Per errori, chiusure, silenzi e autoreferenzialità siamo passati in dieci anni dai 14mila iscritti del 2015 ai 2600 di oggi – attacca –, il partito è stato logorato da interessi personali e posizionamenti, uno schema  logoro fatto di veti e vecchie logiche ma ora voltiamo pagina dopo le pratiche politiche che hanno allontanato la gente dal Pd di Cosenza. Ora pensiamo a un progetto credibile e forte per le prossime scadenze elettorali: il centrosinistra forte, allargato e unito vince». Nelle parole di Lettieri trovano spazio temi locali come la sanità e i diritti ma anche universali come la Costituzione e la pace. Poi annuncia la nascita o almeno l’idea di una scuola politica e la volontà di dialogare con università, movimenti, comitati e presìdi antimafia. E attacca senza mai nominarli gli sfidanti: «I ricorsi servono a distruggere il partito creando divisioni e lacerazioni, noi non lo permetteremo: l’unità deve essere il fine comune. Oggi si riparte: la strada è tracciata» conclude Lettieri.

I nuovi presidente, tesoriere e direzione. L’attacco di Le Fosse

Poi spazio ai passaggi per così dire procedurali con l’elezione della direzione con un contrario e nessun astenuto – l’organismo passa da 21 a 23 componenti per esigenze di rappresentatività femminile (la minoranza non ha espresso i suoi 10 nomi) – e della presidente: si tratta di Francesca Branchicella, paolana, eletta all’unanimità: «Identità e idee contro l’individualismo cui eravamo abituati» questo il suo mantra tutto declinato con la lettera I prima della citazione da Seneca: «Anche se il timore avrà più argomenti tu scegli la speranza». 
La direzione è così composta: Carmela Dodaro, Gianfranco Tinto, Edwige Ruffo, Damiano (detto Gianni) Bruno, Emilia Di Tanna, Maria Briglio Nigro, Matteo Runco, Marco Bonaro, Roberta Vitaro, Damiano Covelli, Chiara Branca, Carolina Casalnuovo e Aurelio Lavia.
La Commissione di garanzia (un contrario e zero astenuti) è composta invece da Giovanna Oliverio, Tommaso Savoia e Luca Sireno ed è da integrare con due membri della minoranza non ancora comunicati e quindi da votare alla prossima assemblea.
Un contrario e zero astenuti anche sulla proposta di Flavio De Barti tesoriere (si tratta di un bancario di Mormanno in servizio a Trebisacce) mentre proprio sulla – o meglio, prima della – votazione sulla direzione si era appuntato l’intervento piccato di Pino Le Fosse: «Questo congresso è stato funestato dalla burocrazia, con poca discussione nei circoli. Parlo anche se mi sento un indesiderato (Ma tu fantastichi! gli risponde Franco Iacucci dalla prima fila – ndr) in questa che doveva essere una festa e invece è una celebrazione soltanto di una parte. Le responsabilità dello stato della federazione per come ne parlava Matteo non sono né mie né sue», continua lamentando infine la «mancanza di agibilità democratica in questa assemblea» su cui molti presenti dissentono.

Il “bastian contrario” è un concittadino del segretario

Luigi Scarnati – di Celico come il suo sindaco Lettieri, già tesserato Psi, nome storico della Filcams Cgil e per questo sulle posizioni di Le Fosse – prende la parola per esporre le ragioni dell’unico contrario a tutte le votazioni: «Riavviciniamoci al mondo del lavoro» ammonisce.
In chiusura di assemblea Elio Bozzo è stato eletto vicesegretario vicario: un altro segnale forte per quella che un tempo era la minoranza interna (Democratici per la Calabria) e ora si appresta a vivere un inedito protagonismo. Proprio negli interventi finali, Bozzo aveva detto che «oggi è nato un altro Partito democratico. Non c’è nessuna frattura, è la democrazia interna al Pd che a Cosenza ha espresso due candidati, qui non abbiamo fatto come con la rielezione di Nicola Irto unico candidato alla rielezione a segretario regionale. La frattura l’ha creata Le Fosse con il suo intervento».
Maria Locanto, presidente del Pd calabrese, formula gli auguri al neosegretario Lettieri «pacato e fiducioso, ho apprezzato la sua apertura al confronto e il suo appello all’unità per vincere. Il formalismo e il legalismo volevano delegittimare il congresso – chiosa Locanto in scia con Lettieri – ma la politica con i ricorsi finisce».
C’è giusto il tempo per sentire due decani come Iacucci («Dopo tanti anni abbiamo fatto un congresso vero, con un risultato certo e ineccepibile e una platea di tesserati reale e certificata») e Covelli: «Ora che il congresso è finito, dobbiamo capire che i nostri avversari sono fuori da questa stanza» dice l’assessore comunale cosentino incassando un applauso. È davvero iniziato il tempo di un Pd pacificato? (E.Fur)

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