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la classifica 2025-2026

Censis: l’Unical ancora prima tra i grandi atenei statali. Crescono le immatricolazioni

La riconferma in vetta dell’Università della Calabria, mentre Catanzaro e Reggio mantengono posizioni stabili tra i piccoli e medi atenei. La soddisfazione di Occhiuto e Principe

Pubblicato il: 17/07/2025 – 11:34
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Censis: l’Unical ancora prima tra i grandi atenei statali. Crescono le immatricolazioni

COSENZA L’anno accademico 2024/2025 segna un aumento significativo delle immatricolazioni nelle università italiane, con una crescita complessiva del 5,3%. Il Centro e il Sud del Paese si confermano le aree con i tassi più alti di nuovi iscritti, rispettivamente +14,0% e +6,1%, a fronte di un incremento più contenuto al Nord. A dirlo sono i dati contenuti nella classifica Censis 2025/2026.
Tra i mega atenei statali, l’Università di Padova mantiene il primato, seguita da Bologna e Pisa. Nel panorama calabrese, l’Università della Calabria si distingue positivamente, confermandosi al vertice tra i grandi atenei statali con un punteggio di 94,3. Le altre realtà regionali presentano invece un quadro più articolato: l’Università Mediterranea di Reggio Calabria registra una lieve flessione in classifica, mentre l’Università Magna Graecia di Catanzaro si posiziona al penultimo posto tra i medi atenei statali. Questi dati riflettono le sfide e le potenzialità di un sistema universitario regionale che, pur confrontandosi con difficoltà, resta un punto di riferimento soprattutto nelle discipline sanitarie e scientifiche in forte crescita a livello nazionale.

Unical al primo posto tra i grandi atenei statali

Unical

In questo scenario positivo per il Sud, l’Università della Calabria spicca tra le migliori performance a livello nazionale. Situata a Rende, in provincia di Cosenza, l’Unical mantiene la prima posizione tra i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti), con un punteggio complessivo di 94,3, distaccando realtà consolidate come l’Università di Pavia (90,2) e quella di Perugia (89,3).
Il primato dell’Unical è attribuito alla qualità delle strutture, all’offerta di servizi, alla disponibilità di borse di studio, all’internazionalizzazione e all’occupabilità dei laureati. L’università calabrese rappresenta oggi un modello di riferimento per il Sud e un punto di forza per l’intero sistema accademico nazionale.
Il rafforzamento delle università calabresi, in particolare dell’Unical, riflette un riposizionamento del Mezzogiorno nel sistema universitario nazionale. I dati sulle immatricolazioni confermano che l’attrattività degli atenei del Sud sta crescendo, offrendo opportunità di qualità anche lontano dai tradizionali poli accademici del Nord.

Le performance di Reggio Calabria e Catanzaro

Per quanto riguarda i piccoli e medi atenei statali, le altre due università calabresi offrono un quadro più variegato. L’Università Mediterranea di Reggio Calabria, con meno di 10.000 iscritti, si posiziona al sesto posto tra i piccoli atenei statali, con un punteggio di 84,3. Sebbene abbia perso una posizione rispetto all’anno scorso, resta tra le realtà più stabili del Mezzogiorno, soprattutto per le sue competenze nell’ambito dell’architettura, dell’ambiente e delle scienze agrarie. L’Università Magna Graecia di Catanzaro, specializzata in scienze della salute, chiude la classifica dei medi atenei statali, piazzandosi al penultimo posto con un punteggio di 79,8. Nonostante questo posizionamento, l’ateneo continua ad attrarre numerosi studenti nel settore medico-sanitario, che rappresenta una delle aree con il più alto tasso di crescita a livello nazionale (+63,2% nelle immatricolazioni dal 2000 a oggi).

Le tendenze nazionali: boom per le discipline economiche, sanitarie e Stem

A livello nazionale, l’area giuridica, economica e sociale si conferma al primo posto per numero di immatricolazioni (35,4%), seguita dalle discipline Stem (28,6%) e da quelle sanitarie e agro-veterinarie (18,4%). In coda, l’area artistico-letteraria ed educativa con il 17,6%. Nel lungo periodo, è soprattutto il comparto sanitario a registrare il maggiore aumento di nuovi studenti (+63,2%), con una crescita eccezionale per i corsi in scienze motorie (+224,9%). Le discipline scientifiche e tecnologiche (informatica, ingegneria industriale, Ict) seguono con un incremento complessivo del 42,8%.

Mega atenei statali (oltre 40.000 iscritti)

La classifica Censis 2025/2026 offre una fotografia dettagliata anche degli altri atenei italiani, suddivisi per dimensione e tipologia. In testa si conferma l’Università di Padova, con un punteggio di 90,3, seguita da Bologna (87,7). Sale al terzo posto Pisa (84,7), che scavalca la Sapienza di Roma (84,2) e l’Università Statale di Milano (84,2), entrambe al quarto posto ex aequo. Al quinto posto si trova l’Università di Firenze (83,5), seguita da Torino (83,0) e Palermo (82,3). In coda tra i mega atenei, ma comunque in recupero, figurano l’Università di Bari (75,7) e la Federico II di Napoli (75,5).

Grandi atenei statali (20.000–40.000 iscritti)

Come già detto, l’Unical domina con 94,3 punti, davanti a Pavia (90,2) e Perugia (89,3). Seguono Parma (88,8), Cagliari (87,5), Salerno (86,2), Milano Bicocca (85,3), Genova e Roma Tor Vergata (entrambe a 84,8), e Modena e Reggio Emilia (84,3). Tra le performance in salita spiccano Roma Tre (+3 posizioni) e Catania (+5). Chiudono Messina (79,3) e l’Università della Campania (78,7).

Medi atenei statali (10.000–20.000 iscritti)

Guida la classifica l’Università di Trento (93,7), seguita da Udine e dalla Politecnica delle Marche (entrambe a 92,2). Ottimi risultati anche per Siena (89,7) e Sassari (88,8). L’Università del Piemonte Orientale avanza di 5 posizioni (87,8). In fondo alla classifica, penultima è l’Università Magna Graecia di Catanzaro (79,8), mentre chiude Napoli L’Orientale (79,2).

Piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti)

Primo posto confermato per l’Università di Camerino (96,0). A seguire, Cassino (89,0) e la Tuscia (88,3). In sesta posizione, l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (84,3), seguita dalla Basilicata (82,5). Penultima l’Università di Teramo (81,3), chiude la classifica il Molise (79,0).

Politecnici

Si conferma al vertice il Politecnico di Milano (98,8), seguito dal Politecnico di Torino (92,5) e dallo IUAV di Venezia (86,7). In ultima posizione il Politecnico di Bari (85,2).

Grandi atenei non statali (oltre 10.000 iscritti)

La Luiss guida ancora la classifica con 94,2 punti, davanti alla Bocconi (91,4) e alla Cattolica (78,0).

Medi atenei non statali (5.000–10.000 iscritti)

Primeggia la Lumsa (83,0), seguita dallo IULM (79,6) e dall’Università Suor Orsola Benincasa (75,2).

Piccoli atenei non statali (fino a 5.000 iscritti)

Al vertice troviamo la Libera Università di Bolzano (95,2), seguita da Università Europea di Roma (87,0) e Campus Biomedico (86,8).

Occhiuto: «Unical orgoglio per tutta la Calabria»

Sui dati del Censis è intervenuto il governatore calabrese Roberto Occhiuto: «L’Università della Calabria – nella classifica elaborata ogni anno dal Censis – si conferma la prima in Italia tra i grandi Atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti), con un punteggio totale di 94,3. L’UniCal si posiziona davanti a Università di grande prestigio come Pavia, Perugia, la Bicocca di Milano e Tor Vergata di Roma, solo per citarne alcune. Una culla del sapere, della conoscenza, della ricerca, che sta raggiungendo risultati straordinari, attraendo studenti, docenti e scienziati da tutto il mondo. Un orgoglio per la Calabria, uno stimolo positivo per tutto il sistema universitario del nostro territorio a far sempre meglio e a puntare al massimo. Uno dei punteggi più alti è stato registrato – non solo dall’UniCal, ma anche dagli Atenei di Reggio Calabria e Catanzaro – nell’indicatore che valuta le borse di studio, a dimostrazione della bontà della strategia della Regione, che in questi anni ha sostenuto concretamente le Università incrementando i fondi stanziati per il diritto allo studio. Congratulazioni, dunque, al rettore Nicola Leone, al Senato accademico, al Consiglio d’amministrazione, a tutti i professori e ai ragazzi che quotidianamente lavorano e si impegnano per custodire, rinnovare e far crescere questa eccellenza calabrese».

Il messaggio di Principe

«Complimenti! Puoi esser fiero dell’Ateneo e degli ottimi risultati che il tuo lavoro sta producendo. Un abbraccio. E’ questo il messaggio inviato dal sindaco di Rende Sandro Principe al Magnifico Rettore dell’Unical Leone. Il sindaco ha aggiunto: «L’Unical  è un’eccellenza nazionale e certamente ci aiuterà per  sostenere la crescita culturale della nostra città, per migliorare i servizi ai cittadini e per attirare sul territorio iniziative imprenditoriali per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro». (f.v.)

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