Dalle auto di lusso alla cocaina dalla Colombia: il broker barese «al servizio della ‘ndrangheta»
Le intercettazioni svelano il ruolo centrale del «compare Matteo» nell’organizzazione criminale dei Barbaro. L’importazione di 250 chili da 2 milioni di euro

LAMEZIA TERME È considerato un «broker del narcotraffico internazionale» nonché referente in Spagna, a Malaga, della ‘ndrangheta per le «importazioni di carichi di stupefacente provenienti dal Sudamerica». A poco più di due mesi dall’operazione “Millennium” della Distrettuale antimafia di Reggio Calabria, dalla Spagna è stato estradato in Italia Matteo Costanza, classe 1973 di Triggiano – provincia di Bari – ma residente a Malaga, città dell’Andalusia, considerato «parte integrante dell’associazione criminale dedita al traffico degli stupefacenti».
Fondamentale per la sua cattura è stato il tempestivo intervento dell’Unità I-Can (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale.
L’inchiesta “Millennium”
In particolare, come emergerebbe dalla ricostruzione accusatoria, il barese sarebbe legato al gruppo ‘ndranghetista capeggiata da Giuseppe Barbaro (cl. ’56). In questo scenario, dunque, Costanza avrebbe organizzato «le fasi finali dell’importazione di un carico di cocaina proveniente dalla Colombia», mantenendo i rapporti col fornitore colombiano “Oscar”, gestendo la logistica attraverso la pianificazione dell’ingresso del carico di droga in Europa ed il trasporto del carico dal Portogallo alla Spagna. Un canale, quello spagnolo, che il gruppo criminale riteneva particolarmente proficuo. C’è in particolare una conversazione che gli inquirenti reggini hanno considerato di notevole interesse e in cui gli indagati discutevano subito dopo il rientro di Giuseppe Barbaro in Calabria avvenuto a giugno 2021.
La concessionaria, la droga e i contatti colombiani
«(…) se c’è pure a compare Matteo nel mezzo…», dice Barbaro. È il 17 giugno 2021, la location è l’abitazione in campagna ad Ardore dello stesso Barbaro, proprio sotto al gazebo esterno della casa, luogo abituale in cui discutere traffici di sostanze stupefacenti. In questo frangente, in particolare, Barbaro e l’indagato Rocco D’Agostino – secondo l’accusa – facevano riferimento all’organizzazione dell’importazione di un notevole carico di cocaina, 250 chili per un controvalore di circa 2 milioni di euro, trasportato via mare dal Sud America da «un non meglio identificato fornitore indicato semplicemente come “il Colombiano”» e poi via terra dalla Spagna, dove si trovava stabilmente il referente del sodalizio criminale, poi identificato proprio nel barese Matteo Costanza. «(…) quelli vanno e caricano, qua in Italia a 28 e 30 compare Peppino… quello ha gli amici che gliela danno a 21 ed a 22 a lui, a 20 gliela danno a lui…» dice D’Agostino a Barbaro, riferendosi proprio a Costanza. «E vanno gente di qua, italiani, calabresi, vanno e si caricano l’ira di Dio, guadagna soldi quanti ne vuole, e quello mette, non ne mette soldi, guadagna perché ora si è presa una concessionaria grossa nel centro di Malaga della Maserati! Ha l’officina Ferrari…». (g.curcio@corrierecal.it)
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