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«Lavorato per anni come fantasmi, ora ci mandano via». La protesta dei tirocinanti alla Provincia di Vibo

L’ente avrebbe comunicato di non voler aderire al fondo della Regione che garantirebbe la stabilizzazione. In 35 rischiano di perdere il lavoro

Pubblicato il: 29/07/2025 – 21:13
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«Lavorato per anni come fantasmi, ora ci mandano via». La protesta dei tirocinanti alla Provincia di Vibo

VIBO VALENTIA Lavorano da anni senza tutele, senza ferie, in modo precario e con uno stipendio di poco meno di 700 euro. Ora rischiano di ritrovarsi dal primo agosto senza il proprio posto alla Provincia di Vibo Valentia, nonostante l’intervento della Regione per cercare di risolvere l’atavica questione della stabilizzazione. Sono circa 35 i tirocinanti che hanno intrapreso azioni di protesta dopo che l’ente vibonese ha fatto sapere di non aderire al fondo speciale messo a disposizione che prevede risorse ad hoc per le assunzioni. Esattamente 54 mila euro a testa che garantirebbero il pagamento, da parte della Regione, del tirocinante fino al 2029. L’adesione alla piattaforma scade, però, il 31 luglio e al momento l’ente guidato da Corrado L’Andolina non avrebbe intenzione di procedere.

Scadenza il 31 luglio

«Occhiuto ha detto che se i tirocinanti non verranno stabilizzati, dal primo agosto non dovranno presentarsi più nell’ente in cui lavoravano» spiega Maria Arena, una delle tirocinanti che stamattina si sono ritrovati nei locali della Provincia per fare il punto della situazione e lanciare un appello rivolto a politica e istituzioni. Per i tirocinanti è positivo l’intervento del presidente della Regione che ha stanziato i fondi per la stabilizzazione dei tirocinanti: «Lo dobbiamo ringraziare perché ci sta dando l’occasione di assunzione, però l’ente si rifiuta e dice che non ne ha la possibilità». Questo «nonostante fino al 2029 saremmo pagati ancora dalla Regione».

L’appello ad Occhiuto

Per anni dei veri e propri «fantasmi», precari che senza alcuna tutela, né malattie né ferie, hanno aiutato a mandare avanti l’apparato di una istituzione importante come la Provincia vibonese, nonostante la situazione deficitaria a livello economico dell’ente e le condizioni di sottorganico. Ora rischiano di venire messi alla porta. L’appello, oltre che al presidente L’Andolina, è rivolto al presidente Occhiuto: «Nessuno si è mai preso la briga di capire la nostra situazione lavorativa senza contributi, senza contratto, senza malattie. Ringraziamo Occhiuto che vuole eliminare questo precariato, però gli chiedo: che fine faremo noi? Ci verrà dato un contratto o andremo a casa?». Il timore, spiega, è che «35 famiglie vengano messe sulla strada dopo che per anni ci siamo formati e abbiamo lavorato per questo ente». Al momento, a dire dei tirocinanti, dalla Provincia si erge un muro, con la speranza che entro il 31 luglio possa cambiare qualcosa. (ma.ru.)

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