Campagna lampo in Calabria: la trappola di Occhiuto e il rebus del centrosinistra
Il fronte progressista costretto ad accelerare i tempi. Tante le ambizioni. Falcomatà: «Siamo pronti». Il M5S “sogna” Gratteri

LAMEZIA TERME Il campanello d’allarme è squillato fragorosamente già ieri sera, subito dopo l’annuncio del presidente della Regione Roberto Occhiuto di dimettersi e di ricandidarsi. Un mix di sorpresa e di preoccupazione, ai limiti del panico, ha subito afferrato il centrosinistra, che aveva iniziato a ragionare di Regionali non più tardi di lunedì scorso ma con un orizzonte temporale più lungo e quindi più comodo. Ma adesso l’orizzonte si è fatto vicinissimo (e scomodo) e il fronte progressista è costretto a fare quello che meno sa fare: accelerare i tempi e soprattutto trovare l’unità necessaria ad affrontare una campagna elettorale d’autunno comunque in salita. Perché è evidente che tra i reconditi obiettivi sottesi alla mossa di Occhiuto c’è anche quello di cogliere il Pd, il M5S, Avs e altri potenziali alleati impreparati.
Come è, del resto. Per questo già oggi le segreterie regionali dei partiti di centrosinistra hanno avviato i contatti interni e con gli alleati, perché ora bisogna chiudere sul nome del candidato presidente e sul programma. Secondo quanto si è appreso, stasera Nicola Irto, Anna Laura Orrico e Fernando Pignataro potrebbero fare un primo “step” a margine della Festa dell’Unità di San Pietro a Maida, ma un tavolo regionale ufficiale sarebbe già stato programmato per la prossima settimana.
Così come è probabile che il gruppo dirigente democrat già oggi faccia a sua volta un primo punto.
Ma è abbastanza lampante – dicono gli analisti politici – che adesso la “partita” delle Regionali in Calabria si sposti inevitabilmente e comprensibilmente sul livello nazionale e sotto la regia dei big nazionali, rientrando nel quadro delle trattative per le altre Regioni chiamate al voto in autunno. Insomma, nel centrosinistra la prospettiva è ormai completamente ribaltata, e l’idea del “Papa Nero” potrebbe tornare in auge. Fonti della coalizione peraltro sostengono che Roma a questo giro magari non imporrebbe un nome dall’alto ma comunque darebbe indicazioni precise con riguardo al partito al quale spetta indicare il candidato presidente per la Calabria. La “deadline” del centrosinistra per il nome dello sfidante di Occhiuto sarebbe comunque Ferragosto.
Le trattative nel centrosinistra
Sempre i “bene informati” riferiscono che in condizioni normali i profili perfetti sarebbero stati quelli dello stesso Irto o dell’europarlamentare M5S Pasquale Tridico (i due comunque hanno più volte escluso una loro disponibilità), ma che il precipitare degli eventi con la “mossa di Occhiuto cambierebbe completamente lo scenario. In ogni caso, un lavoro estremamente gravoso attende in particolare il segretario dem Irto, che deve gestire le ambizioni che già da tempo si sono manifestate incrociando anche il percorso per la sua riconferma alla guida del Pd Calabria: quelle del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, o del sindaco di Cosenza, Franz Caruso.
Intanto, mentre tra i dem si starebbe facendo largo anche il nome di Ernesto Alecci, lo stesso Falcomatà “marca” il territorio con una dichiarazione a margine di un evento a Reggio: «Noi siamo pronti, il centrosinistra è pronto già a costruire l’alternativa. Nei prossimi giorni sapremo qualcosa in più ma qui non dobbiamo parla di nomi ma di un’alternativa a chi invece ha a cuore più il proprio futuro personale che gli interessi della Calabria». E per il Pd di Irto ci sarà da fare i conti anche con le velleità del M5S, che – dicono fonti qualificate – da tempo corteggia in modo anche piuttosto insistente il procuratore di Napoli Nicola Gratteri (mentre si tengono in caldo le ipotesi Anna Laura Orrico e Vittoria Baldino). E ci sarà da fare i conti anche con l’attivismo del sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi, che piace molto soprattutto ad Avs: sia Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana sia Angelo Bonelli del Verdi del resto hanno già ufficialmente rivendicato la candidatura calabra. In questo “mare aperto” (più che campo largo) comunque adesso sembra tornata d’attualità la pista di un sindaco, sulla scorta del modello che negli ultimi 4 anni ha visto vincere il centrosinistra in gran parte delle grandi città, da Falcomatà a Stasi da Caruso al catanzarese Nicola Fiorita (che vanta “buoni uffici” con la leader Pd Elly Schlein). Insomma, il fronte del centrosinistra è un work in progress, un cantiere aperto nel quale peraltro si devono chiarire anche altre incognite. La prima è il perimetro della coalizione. Da settimane infatti c’è un blocco moderato riformista liberale – costituito soprattutto da Azione e i socialisti – che si sta coagulando, forte anche di alcuni ottimi riscontri alle ultime Amministrative (Rende e Cetraro, per fare due esempi), e che sicuramente vorrà far sentire la propria voce e far valere il proprio peso. Tra tante incognite per ora una sola certezza: niente primarie, naturalmente, anche perché in realtà nessuno davvero le vuole, nel centrosinistra. (a. cant.)
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