La mossa da pokerista di Roberto Occhiuto preparata in 20 giorni per rovesciare il tavolo
Il Pd convoca il tavolo del campo largo e propone due nomi. Gratteri: «Sono il felice procuratore di Napoli». Prevedibile aumento dell’astensione

Tra le ore di confine tra il luglio e l’agosto del 2025 la cronaca politica italiana raccoglie notizie di dimissioni collegate alle vicende dei diversi territori. È il pomeriggio del 31 luglio quando si apprende che il parlamentare siciliano di FdI, Manlio Messina, un fedelissimo di Giorgia Meloni, annuncia di gettare la spugna dal gruppo e forse anche dal Parlamento. Messina non è indagato ma il suo nome compare nell’inchiesta su presidente del parlamento siciliano, Gaetano Galvagno, indagato per corruzione. Il deputato catanese ha annunciato le sue clamorose dimissione nel momento in cui Galvagno è stato chiamato a deporre dai probiviri di via Della Scrofa. Dimissioni inattese.
La mattina del primo agosto la Basilicata di ogni colore resta basita dal fatto che Gianni Pittella, già eurodeputato e parlamentare, nella sua Lauria, ha dato le dimissioni da sindaco per dare una lezione di politica alla riottosa maggioranza molto tesa agl’interessi di parte.
Ma l’annuncio delle dimissioni più clamoroso arriva alle 19.45 via social dalla Calabria quando Roberto Occhiuto lancia il suo video annunciando che non si farà arrostire a fuoco lento soprattutto dal fuoco amico e dai nani della politica che vogliono adoperare un’inchiesta giudiziaria e quindi annuncia la fine dei giochi con le sue dimissioni e che si ricandida chiedendo il consenso al suo governo al popolo elettore. Alla vigilia dell’apertura della Conferenza nazionale di Forza Italia sul Sud in Calabria Occhiuto cambia ordito, narrazione, e apre la campagna elettorale all’insaputa di tutti.
Una studiata mossa da pokerista consumato, si chiama over nella variante texana, quella che mette sul tavolo la carta dal valore superiore rispetto a quelle scoperte sul tavolo. Subisci il gioco.
Una mossa a sorpresa preparata circa venti giorni addietro e studiata nei minimi particolari. Mediata con i vertici nazionali dello schieramento di strettissimo riferimento. Avrebbero saputo soltanto uno stretto ufficiale di collegamento del presidente del Consiglio, Matteo Salvini, e qualcuno giura (non abbiamo conferme) Marina Berlusconi che ne avrebbe parlato con il segretario nazionale Tajani che con Occhiuto non vive di simbiosi politica. Il video è stato girato nella mattina di giovedì in tipico stile Occhiuto in un cantiere della metro di Catanzaro. Un minuto primo di essere in onda è stato mostrato alla giunta e ai big calabresi di FI. Nessuno aveva certezza.
Che l’azione fosse blindata lo prova il fatto che i quotidiani di centro destra sono stati costretti a ribattute minime di sera tardi, addirittura un giornale retroscenista come “Il Foglio” ieri mattina non aveva neanche un rigo sulla clamorosa notizia. L’unica l’abbiamo letta sulla Stampa di Torino. Alessandro Dimatteo ha raccolto la dichiarazione anonima di un parlamentare azzurro che a video postato dichiara: “Ha fiutato qualche manovra strana degli esponenti locali di Fdi e della Lega e ha rovesciato il tavolo. E vedrete che farà una sua lista, tipo Zaia, Per essere rieletto, ma molto più forte”. Un altro indizio che si è trattato molto probabilmente di fuoco amico.
Occhiuto ha valutato in dettaglio la situazione. La prima inchiesta giudiziaria nei suoi confronti è una bella rogna al netto del verdetto finale. Affrontarla nel processo con una naturale scadenza di mandato avrebbe comportato il rischio di poter affrontare le elezioni da imputato. Ribaltare il tavolo ora gli attribuisce il ruolo di semplice indagato. Catapultare la Calabria alle elezioni, quando decide lui secondo Statuto, allinea la sua regioni ai rebus di Campania, Puglia, Marche, Toscana dove Meloni e alleati si giocano molto. Un Occhiuto, al momento favorito, tranquillizza il quadro politico nazionale e stringe molti nell’angolo.
Neanche il senatore meloniano Orsomarso, ex assessore di Occhiuto, sapeva nulla. In una telefonata mercoledì sera hanno parlato solo di un consiglio per un medico. Orsomarso prima del video era stato l’unico ad esprimersi già per una candidatura. Non si comprende molto sui quasi quattro anni di Occhiuto alla guida della Cittadella e del suo futuro, senza ragionare sulla forza dei social (soprattutto video autoprodotti unilaterali) con cui governa la Calabria.
Opposizione e avversari interni adoperano strumenti datati. Questi ultimi alimentano la “paura della firma” di dirigenti buoni per ogni stagione. Occhiuto di tattica rilancia e narra come un De Luca giovane cui manca solo la legittimazione dell’imitazione di Crozza.
Loiero fu disarcionato politicamente dalla morte di una ragazza in sala operatoria. La morte oggi della giovane Carlotta in queste ore, forse per rassegnazione forse per altro, non incide sul gradimento di un presidente. I finanziamenti sull’Alta velocità sono una contesa statistica parlamentare, i medici castristi cubani che passano al privato una curiosità sociologica.
Occhiuto chiama a raccolta i suoi più stretti alleati ed elettori sapendo che dovrà rinnovare e selezionare meglio il nuovo cerchio magico per dimostrarsi credibile. La Lega ha già offerto la sua foto opportunity raccogliendo rassicurazioni sul sostegno al Ponte. Liste già in formazione con Duringon e Simona Loizzo al lavoro sui nomi. Altra foto opportunity con il ministro Giuli “siamo già in campagna elettorale” e la viceministra calabrese Wanda Ferro che apre nuove caserme di vigili del fuoco.
La giornata delle dimissioni era stata segnata nella mattinata da un’intemerata di Calenda, segretario nazionale di Azione, partito che pratica la politica dei due forni nelle regioni, e che dalle nostra parti è a destra.
Occhiuto definito “bullo” perché si negava al telefono da troppo tempo con un alleato mai troppo valorizzato. Il giovedì sera alle 18 quando i due consiglieri regionali di Azione per assenza alla Commissione Bilancio hanno fatto mancare il numero legale sulle chat della politica si è iniziata a scrivere di “fronda” o più prosaicamente che “si faceva la vacca”. Si era dimenticato che quando un segretario nazionale ha iniziative sul territorio i consiglieri regionali lo accompagnano per inaugurare la sede e stare in prima fila. Tra l’altro a Cetraro, Carlo Calenda ha detto che ogni questione era stata chiarita con Roberto Occhiuto con una telefonata chiarificatrice che avrebbe rasentato le scuse da parte del presidente Occhiuto.
Le questioni stanno altrove in una regione che come tutt’Italia vede aumentare il popolo astensionista che a nostro avviso al momento aumenterà ancora favorendo l’uscente presidente indagato. Una nuova puntata politica calabrese condizionata dall’obbligatorietà penale dell’azione giudiziaria.
Le opposizioni calabresi sono state prese alla sprovvista come gli americani a Pearl Harbour. In poche ore annullate vacanze e dibattiti estivi di preparazione. Il Pd convocherà un tavolo del centrosinistra molto allargato prima di Ferragosto e il segretario regionale Irto si farà latore di mettere a disposizione degli alleati due candidature di bandiera del Pd: un sindaco (Falcomatà?) e un consigliere regionale. Bisogna recuperare tempo. Lo zoccolo duro ed esteso del campo larghissimo chiederà contenuti contro il moderatismo andante. Alle liste Avs e Cinque stelle si aggiungerà altro? Forse. Di sicuro si insisterà sui contenuti di programma che sicuramente chiederanno no al Ponte, nuova cittadinanza delle aree interne e il fermo dell’emigrazione giovanile intellettuale. Qualcuno indica il sindaco Stasi come possibile rappresentante di questa nuova Calabria. Ma il sogno esteso di tanti giacobini del nuovo secolo è quello di Nicola Gratteri. Avversato dalla politica votata dai sempre meno, ancora in sella per gli arrabbiati populisti legalitari che sarebbero pronti a votare l’inquisitore. A chi ha la possibilità di parlarne con il diretto interessato riferiscono che egli dica con sorniona espressione: «Sono il felice procuratore di Napoli». Al momento cercasi sfidante per il pokerista Roberto Occhiuto. Il campo largo questa volta è meglio se evita i casting della volta passata. (redazione@corrierecal.it)
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