San Giovanni in Fiore: una città che rinasce e non smette di crederci
Lo si vede nei cantieri aperti, nelle piazze piene di musica, nei parchi giochi animati dalle risate dei bambini, nelle iniziative culturali che tornano a dare voce all’identità del paese

C’erano anni in cui bastava camminare per le vie di San Giovanni in Fiore per sentire il peso della rassegnazione. Troppo spesso ci si fermava a guardare spazi abbandonati e il volto mesto di un paese che sembrava aver dimenticato come si sogna. La bellezza c’era, ma nascosta dietro la polvere dell’abbandono. C’era la voglia di fare, ma soffocata dall’assenza di prospettive. Un paese bello e stanco, ricco e dimenticato, come se il tempo si fosse fermato in attesa di un segnale.
Eppure, qualcosa è cambiato
Da meno di cinque anni a questa parte, San Giovanni in Fiore ha ricominciato a respirare. A piccoli passi, con coraggio, ha iniziato a rimettersi in piedi. Lo si vede nei cantieri aperti, nelle piazze piene di musica, nei parchi giochi animati dalle risate dei bambini, nelle iniziative culturali che tornano a dare voce all’identità del paese. E soprattutto, lo si sente: nell’aria c’è una volontà nuova, una direzione, una speranza che non è più solo nostalgia.
Un’amministrazione che ha scelto di agire
A guidare questa trasformazione è stata un’amministrazione che ha fatto dell’attivismo la propria cifra. Niente proclami vuoti, ma azioni concrete: lavori pubblici, miglioramenti nella viabilità, spazi restituiti alla collettività. Ma la vera rivoluzione si gioca sul piano sociale e culturale. Perché ogni stagione, oggi, è scandita da feste di piazza, sagre, eventi per bambini, mostre, musica. Chi resta in città – per scelta o per necessità – non è più costretto a convivere solo con la noia e il silenzio. Ha la possibilità di partecipare, di svagarsi, di vivere il proprio territorio come non accadeva da anni. E tutto questo ha un impatto profondo anche sull’umore collettivo: si torna a credere che sia possibile costruire qualcosa, insieme. E San Giovanni in Fiore, diventata ufficialmente città proprio grazie a questa amministrazione, oggi si comporta da tale: ambiziosa, accogliente, viva.

Agosto: quando i cuori tornano a casa
E poi c’è agosto, il mese in cui San Giovanni in Fiore torna a battere più forte. Le vie si popolano di voci, abbracci, ritorni attesi. Quelli che per lavoro, per studio o per amore hanno lasciato il paese, tornano a viverlo con occhi nuovi. Li chiamiamo spesso “emigrati”, ma forse è tempo di trovare un’espressione più dolce, più vera: ritornanti del cuore. Sono loro a riempire di vita le piazze d’estate, a portare nuove energie e storie da raccontare. Ma oggi non trovano più un paese addormentato. Trovano una città che accoglie, che sorride, che propone, che invita a partecipare e non più solo a ricordare. E questo fa una differenza enorme.
Cosa vuol dire rinascere?
Rinascere non significa cancellare i problemi, ma affrontarli con una luce nuova. San Giovanni in Fiore non è diventata la città perfetta: la disoccupazione, l’emigrazione giovanile, le difficoltà economiche restano. Ma oggi si avverte qualcosa di più forte: la volontà di fare, l’orgoglio di esserci, il coraggio di non arrendersi. L’ottimismo si tocca con mano, come la fatica. Ma dove c’era immobilismo, ora c’è movimento. Dove c’era silenzio, oggi c’è voce. E anche se qualcuno resta scettico, è impossibile non riconoscere che qualcosa si è mosso davvero. E continua a muoversi.
San Giovanni in Fiore punto di riferimento
San Giovanni in Fiore oggi non si limita a rinascere per sé stessa. È diventata anche un modello per i paesi vicini, che osservano e imitano. Gli eventi, le idee, le iniziative culturali e sociali che nascono qui vengono spesso riprese altrove. Perché quando una comunità dimostra che si può cambiare, che si può reagire, che si può investire nei cittadini, diventa faro. E San Giovanni in Fiore oggi è un faro nella Sila, che illumina anche i borghi attorno con il suo esempio. Questo non vuol dire che tutto sia semplice o risolto. Ma vuol dire che siamo sulla strada giusta. Una strada fatta di partecipazione, lavoro, sogni e concretezza.

Il palpito nuovo
Perché sì, ricordiamolo com’era questo luogo. Bello e stanco. Ricco e dimenticato. Oggi invece – ed è sotto gli occhi di tutti – c’è un palpito nuovo. Come se la città, dopo un lungo inverno, avesse ricominciato a battere. Un cuore che torna a pulsare, anche tra mille difficoltà. Una città che non vuole più nascondersi dietro ai problemi, ma vuole provare a risorgere. E per chi ama davvero San Giovanni in Fiore, per chi ci è nato, per chi ci torna, per chi la guarda da lontano con affetto… beh, questa è già una bellissima notizia. (redazione@corrierecal.it)
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