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la visita di urso e occhiuto

Porto di Gioia Tauro, fari puntati sul futuro dell’hub

Si discute di sviluppo e investimenti, tra «scenari rivoluzionari» e «speranza». Sul tavolo anche rigassificatore e DRI, con occhi su Taranto

Pubblicato il: 04/08/2025 – 12:31
di Antonino Casadonte
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Porto di Gioia Tauro, fari puntati sul futuro dell’hub

GIOIA TAURO Al Porto di Gioia Tauro sono settimane particolarmente intense. Prima la tappa della Commissione parlamentare d’inchiesta per la sicurezza sul lavoro, poi l’avvicendamento tra Andrea Agostinelli e Paolo Piacenza come Commissario straordinario alla guida dell’hub gioiese. Adesso, la visita del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, giunti nella Piana per discutere del futuro del porto di transhipment più grande d’Europa. Insieme a loro i sindaci di Gioia Tauro e San Ferdinando, Simona Scarcella e Luca Gaetano.

Sviluppo, investimenti e DRI, ma c’è di mezzo Taranto

A margine del tour tra i container e le gru del porto, il ministro Urso e il governatore Occhiuto si sono soffermati su tantissimi temi, spiegando che l’incontro istituzionale di oggi nasce «per capire insieme come possa finalmente partire alla grande questo polo di sviluppo logistico, portuale già significativo, consistente, ma anche produttivo, economico e sociale, utilizzando al meglio pure l’area della ZES». L’ipotesi è quella di realizzare il Polo Nazionale del DRI, ma bisogna attendere quel che succederà nel Consiglio comunale a Taranto, «a cui spetta la prima scelta per motivi morali, storici, economici e sociali». Il DRI sarebbe fondamentale per il territorio, trattandosi di uno stabilimento che realizzerà la materia prima, il preridotto che deve alimentare i forni elettrici che realizzeranno l’acciaio green, in questo caso di alta qualità, che serve all’industria italiana perché si può realizzare un acciaio speciale, flessibile e di qualità che serve all’industria conserviera per produrre gli elettrodomestici, i tubi, le rotaie per i treni ad alta velocità, elementi per l’industria dello spazio e la difesa.

Decarbonizzazione e rigassificatori

L’obiettivo è quello di raggiungere la piena decarbonizzazione, anche attraverso l’utilizzo dei rigassificatori. Già da domani si riunirà un comitato tecnico con i rappresentanti degli enti locali, dell’autorità portuale, dell’autorità per la ZES unica e della Snam, società che dovrebbe fornire il gas necessario attraverso la nave rigassificatrice. Nello specifico, il rigassificatore terrestre alimenterebbe i DRI e ovviamente potrebbe alimentare anche altri investimenti produttivi che si possono realizzare nel territorio, «avendo un grande e positivo impatto sociale proprio nella regione che ha più bisogno di occupazione, cioè nella Calabria». L’Italia potrebbe diventare il primo Paese d’Europa a produrre esclusivamente acciaio “green” e le cifre in ballo sono esorbitanti. Nell’area siderurgica di Taranto «l‘ammontare degli investimenti necessari pubblici e poi successivamente anche i privati per realizzare dove fosse possibile pienamente i quattro DRI ipotizzati in 8 anni è pari circa a 6-7 miliardi di euro, con un’occupazione nella fase di realizzazione di almeno 2500 persone». Gioia Tauro potrebbe subentrare se Taranto scegliesse di non cogliere questa opportunità, ma nel frattempo ci sarebbero altre potenzialità che partirebbero grazie alla realizzazione prima della nave rigassificatrice e poi del rigassificatore terrestre, «e credo che qui vi siano tutte le condizioni, anche perché c’è una classe dirigente consapevole di quanto importante sia far partire un polo di sviluppo economico e produttivo».

Comincia l’avventura di Paolo Piacenza

E a proposito di classe dirigente, da pochi giorni nell’hub gioiese c’è un nuovo responsabile, il Commissario straordinario Piacenza, la cui avventura comincia subito col botto: «È con immenso orgoglio che assumo questo ruolo, in un’Autorità Portuale che in questi anni ha saputo dimostrare la propria capacità di crescita, di accogliere le sfide e di guardare al futuro. Per la prima volta – rivela – vedo all’interno questo porto e vi devo dire che mi ha immediatamente impressionato sia come aree portuali, sia come aree retroportuali. L’occasione di oggi ha evidenziato che si può trattare anche il valore che il porto può dare allo sviluppo del retroporto: non si tratta infatti solo di un’infrastruttura, ma di un sistema di operazioni, di persone, di intenti che mirano a portare valore aggiunto al territorio. Questo – conclude ringraziando il suo predecessore, Andrea Agostinelli – sarà il mio impegno insieme a tutti i colleghi dell’autorità di sistema per confermare il primato che il porto merita da un punto di vista portuale e confermarne la crescita. Oggi stesso incontrerò i dirigenti perché voglio immediatamente instaurare un tavolo di confronto e di lavoro per garantire l’azione amministrativa e guardare al futuro con ottimismo avendo chiari fin da subito quali sono gli obiettivi comuni».

La soddisfazione di Scarcella e Gaetano

Soddisfatti e ottimisti per il futuro i sindaci di Gioia Tauro e San Ferdinando, che hanno accompagnato il ministro Urso e il governatore Occhiuto: «Ritengo – sottolinea Simona Scarcella, primo cittadino gioiese – che questa prospettiva apra uno scenario rivoluzionario, non soltanto per Gioia Tauro, ma per tutto il Sud e mi permetto di dire per l’Italia e per l’Europa. Abbiamo una struttura logistica di primissimo livello, la prima del Mediterraneo, abbiamo le aree e soprattutto abbiamo la manodopera specializzata che può fornire il supporto necessario, affinché in questa terra si aprono delle prospettive di sviluppo importanti tantissime. Sicuramente – aggiunge – ci aiuterà l’arrivo del nuovo commissario straordinario, Paolo Piacenza, che abbiamo avuto l’onore e il piacere di avere qui, con il quale già da domani avvieremo un tavolo tecnico nel corso del quale trasferiremo a Roma le nostre proposte, i nostri progetti, le nostre potenzialità». Dello stesso avviso Luca Gaetano, primo cittadino di San Ferdinando, secondo cui in una giornata così «ai fattori produttivi si aggiunge una convergenza politica e istituzionale davvero inedita e che fa ben sperare. Si sta delineando – evidenzia – uno scenario che ci fa immaginare uno sviluppo virtuoso dell’area e l’attenzione del ministro Urso sicuramente denota un impegno concreto da parte del governo a realizzare quello che in questo territorio potrebbe essere definito come l’effetto “palla di neve”. Peccato – afferma – che molte volte dalle palle di neve che rotolano si generano delle valanghe nefaste. Noi qui ci aspettiamo invece una valanga di lavoro, di sviluppo, di produttività, di occupazione e di progresso per la Calabria e per l’intera nazione. Anche il dottor Piacenza si è potuto rendere conto di persona dei grandi pregi e delle grandi potenzialità di questo territorio che offre asset straordinari. Finora – conclude – gli effetti che che essi possono produrre sono stati inespressi, ma grazie al presidente Occhiuto, al governo oggi rappresentato dal ministro Urso e al lavoro incessante che noi sindaci facciamo sul campo sono sicuro che presto i nostri cittadini potranno godere di enormi benefici in termini di sostenibilità, serenità e speranza per il futuro».

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