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l’indagine

Botulino killer a Diamante, fissato l’accertamento tecnico irripetibile

Si tratta dell’autopsia sulle salme di Tamara D’acunto, nata a Praia a Mare e Luigi Di Sarno nato a Cercola

Pubblicato il: 11/08/2025 – 10:15
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Botulino killer a Diamante, fissato l’accertamento tecnico irripetibile

COSENZA La procura di Paola ha disposto per domani mattina alle 10 il conferimento dell’incarico per svolgere l’accertamento tecnico irripetibile, in particolare l’autopsia sulle salme di Tamara D’acunto, nata a Praia a Mare e Luigi Di Sarno nato a Cercola. Si tratta delle due vittime accertate del botulino killer di Diamante. La procura ha nominato i consulenti tecnici di ufficio: Isabella Aquila, Matteo Antonio Sacco, Eugenio Garofalo, Angelo Nobile, Fabrizio Anniballi. L’avvocato Francesco Liserre, legale di Giuseppe Santonocito – proprietario del food truck dove sono stati acquistati i panini dalle due vittime – formalizzerà la nomina di un proprio consulente di parte: il professore Gennaro Sanmartino di Salerno, docente di medicina legale e di tossicologia.
Sono otto le persone indagate dalla Procura di Paola nell’ambito dell’inchiesta per le intossicazioni da botulino dopo aver mangiato panini con salsiccia e cime di rapa acquistati da un commerciante ambulante a Diamante. Sono 14 le persone ricoverate nell’ospedale di Cosenza. La Procura di Paola, diretta da Domenico Fiordalisi, ha individuato complessivamente 18 parti offese. Le condizioni dei pazienti ricoverati nell’ospedale cosentino sono stazionarie.

Le indagini

Nei confronti degli indagati per i casi di intossicazione da botulino, con la morte due persone, la procura di Paola ipotizza a vario titolo i reati di omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.    
La vicenda, secondo la ricostruzione della procura, ha avuto inizio tra domenica 3 e martedì 5 agosto, quando le vittime e i contagiati hanno consumato un alimento potenzialmente contaminato, contenuto all’interno di alcuni panini venduti da un commerciante ambulante che operava con un food truck a Diamante. Tra le 24 e le 48 ore successive sono emersi i primi sintomi. Dopo i primi ricoveri presso l’ospedale di Cosenza, la procura ha disposto il sequestro del furgone adibito alla vendita ambulante, al fine di impedire la prosecuzione dell’attività e consentire i necessari accertamenti tecnici.
Per i medici indagati la Procura vuole accertare se di Sarno e D’Acunto, morti dopo essersi recati in strutture sanitarie, hanno ricevuto o meno una diagnosi tempestiva. Su questo aspetto saranno fondamentali le verifiche sulle cartelle cliniche già sequestrate nei giorni scorsi.

L’Iss conferma diagnosi di botulismo

“L’Istituto Superiore di Sanità ha confermato, attraverso le analisi di laboratorio, la diagnosi di botulismo nei primi tre campioni prelevati ai pazienti giunti all’ospedale Annunziata di Cosenza”. Lo rende noto la direzione dell’Azienda ospedaliera attraverso l’ultimo bollettino medico diffuso. “I risultati – prosegue la nota – attestano la presenza del focolaio, già sospettato clinicamente nei giorni scorsi. Grazie alla tempestiva diagnosi di botulismo, l’Azienda ha potuto attivare, con prontezza tutte le procedure previste, richiedendo l’antitossina botulinica, disponibile presso il Ministero della Salute. L’intervento immediato ha consentito di somministrare il trattamento nei tempi utili, scongiurando conseguenze potenzialmente fatali per molti dei pazienti coinvolti”.

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