“Abita i borghi montani”: anche Soveria Mannelli in lotta contro lo spopolamento
Il principale centro del Reventino ha aderito al bando lanciato dalla Regione: 100mila euro a chi si trasferisce o fa impresa nel borgo

SOVERIA MANNELLI Prosegue la lotta allo spopolamento in Calabria. Agli allarmi lanciati nel tempo da parte di istituzioni e associazioni relativi al calo demografico, all’abbandono dei borghi e alla crisi delle imprese hanno fatto seguito diverse iniziative per porre un freno al fenomeno. Investimenti, piani a medio-lungo termine, esempi virtuosi come quello di Gerace: idee e le possibilità ci sono, bisogna solo concretizzarle. L’ultimo Comune a inserirsi su questa scia è Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro: il borgo, 2.750 abitanti secondo l’ultimo aggiornamento del 31 maggio, ha aderito al Bando “Abita borghi montani”, lanciato dalla Regione Calabria nell’ambio del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit), che prevede incentivi finanziari a chi si trasferisce nella località catanzarese o decide di avviare un’attività. Nello specifico, Soveria Mannelli ha ottenuto un finanziamento da oltre 100mila euro, che consentirà di arginare la desolante piaga dello spopolamento. Per usufruire degli incentivi, bisognerà rispettare alcuni criteri e presentare domanda entro il 30 settembre. Di seguito il Bando, accessibile dalla pagina del Comune.
Soveria Mannelli: il legame con Garibaldi, l’arte e la natura
La storia di Soveria Mannelli, principale località dell’area del Reventino, oasi naturalistica incastonata tra le province di Catanzaro e Cosenza, è decisamente degna di nota, seppure, purtroppo, non molto conosciuta. Al di là della bellezza paesaggistica, infatti, Soveria Mannelli è stato uno dei centri calabresi più coinvolti nel periodo immediatamente precedente l’Unità d’Italia. Qui, il 30 agosto 1860, le truppe garibaldine guidate dal generale catanzarese Francesco Stocco costrinsero l’esercito borbonico agli ordini di Giuseppe Ghio a un’incontestabile resa. Fu un momento di svolta per la conquista della Regione: Ghio si arrese anche se in superiorità numerica, fu risparmiato ed entrò nell’esercito piemontese, venendo nominato da Garibaldi come comandante di Sant’Elmo, a Napoli. Soveria fu teatro di questo episodio, fu casa di Garibaldi e tutt’oggi mostra riconoscenza verso “l’Eroe dei Due Mondi“, al quale è dedicato un Obelisco nella centralissima Piazza dei Mille (nomino omen, proprio il caso di dirlo). Non solo storia, però, anche arte: fontane, palazzi (come il Municipio), chiese (su tutte la Matrice, dedicata a San Giovanni Battista) e la particolarissima “Casa che pene”, diventata ormai un’attrazione turistica imperdibile e molto “instagrammabile” nella zona. E natura, con un suggestivo panorama a circondare il borgo, tra vallate e corsi d’acqua che squarciano la Sila Piccola occidentale. Infine, aspetto sempre cruciale per la Calabria, la cucina: Soveria Mannelli è infatti famosa per la produzione di salumi, formaggi e per le lavorazioni dei prodotti del bosco, come frutta e ortaggi. Un motivo in più per aderire alla splendida iniziativa “Abita i borghi” e rilanciare un territorio che a livello di fascino e rilievo storico-culturale non ha nulla da invidiare ad altre località simili del Settentrione. Un’occasione per ribadire ancora una volta, perché ce n’è sempre bisogno: giovani, meno giovani, pensionati e imprenditori, “Restate in Calabria”. (A.Cas.)
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