Cerco e offro lavoro in Calabria, i gruppi social e la “generazione 8 euro”
Utenti a caccia di proposte concrete. Il popolo dei (presunti) volenterosi è folto, c’è chi si mostra disponibile a qualsiasi mansione

COSENZA In Italia, l’inflazione continua a pesare sui bilanci delle famiglie e la Calabria si riscopre votata al risparmio. D’altro canto i dati territoriali dell’inflazione di luglio (report Istat, ndr) certificano – qualora ve ne fosse bisogno – l’aumento consistente del costo della vita. Non solo, nelle città capoluoghi di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti.
A livello regionale, la Calabria si posiziona in vetta come la regione meno colpita dall’inflazione, con un incremento dei prezzi del +2% e un conseguente aumento della spesa familiare annua pari a 339 euro. Se da un lato questi numeri confermano una situazione di relativa stabilità nei prezzi, dall’altro non mancano preoccupazioni legate al potere d’acquisto reale. Infatti, il contenimento dell’inflazione in regioni come la nostra spesso riflette una domanda interna debole e consumi più contenuti, spesso legati a redditi medi più bassi.
Caccia all’impiego
Accantonato il sogno del posto fisso, la caccia al lavoro si sposta sui social. Su Facebook, i gruppi dedicati al “cerco e offro lavoro” sono costantemente aggiornati da post di utenti a caccia di proposte concrete. Addetti alle pulizie, camerieri, badanti e lavapiatti, le figure ricercate anche da anonimi utenti che dietro nickname mettono nero su bianco la loro proposta, troppo spesso scarna di informazioni utili, spingendo l’utente interessato o interessata a richiedere ulteriori indicazioni attraverso il servizio di messaggistica privata. Il popolo dei (presunti) volenterosi è folto, c’è chi si mostra disponibile a qualsiasi mansione, salvo poi battere clamorosamente in ritirata. Un esempio.
“Sono un giovane che cerca lavoro in qualsiasi campo, dalle pulizie all’edilizia, alla ristorazione o qualsiasi altro lavoro dignitoso. Sono disposto a lavorare sodo e con rispetto, e imparo in fretta“. L’annuncio viene subito intercettato da un utente che risponde “Convivere con una anziana autonoma buon compenso e tranquillità?“. La risposta è lapidaria: “No, grazie“. La ricerca continua, la proposta viene rispedita al mittente.

Generazione 8 euro
Non mancano le discussioni sulle paghe (da fame) per chi pubblica un annuncio destinato agli addetti alle pulizie. “Buonasera a tutti cerco una persona sia per la pulizia che per stirare con 8 euro l’ora chi è disponibile commenti sotto che scrivo poi io in privato“. Le risposte sono tutte negative rispetto ai danari proposti. “8 euro sono pochi, almeno 10, siamo 21esimo secolo, guardate i prezzi nei supermercati” fa notare un utente. Più duro il tono di un altro frequentatore di gruppi social. “A 8 euro l’ora te li fai da sola. Minimo 10 euro l’ora, in più è un lavoro saltuario, questo è sfruttamento. Ovviamente la gente accetta per bisogno e lo capisco ma almeno il minimo sindacale“. Ed ancora, “Io non esco nemmeno da casa per 8 euro?“. Il dibattito si fa rovente, si arriva addirittura alla decisione di impedire la pubblicazione di commenti. Qualcuno indispettito rincara la dose. “Cari amici, qua vedo che le gente fanno pulizie per 7 e 8 euro all’ora, ma sono scioccata, vorrei sapere come campate, come sopravvivete, come pagate le spese, affitto, luce, acqua con 7 e 8 euro? Come mangiate, vestite e cosa fate? Io 15 anni fa prendevo per pulizie e stirare 7 e 8 euro, oggi sono arrivata a 12 e 13 e volevo dire che pagano, paga chi vuole la signora delle pulizie, alzate un po’ voce, chiedete di più e vi daranno, vi auguro a tutti la vita serena e felice”. Chi aveva deciso di disattivare le risposte al post pubblicate, chiude il discorso. “Ho disattivato perché non ce la facevo più a leggere certe commenti. Auguro a tutti di essere ben pagati, come desiderato per vivere meglio, serena senza fare notti bianchi con il pensiero di cosa dare da mangiare ai bambini, come gestire la vita”.


Annunci particolari
Nel favoloso mondo dei gruppi social non mancano proposte e richieste strambe. Di annunci no sense è piano il web. In uno dei gruppi più attivi in Calabria, qualcuno è alla ricerca anche di “ragazzi e ragazze di 70 anni“. E poi c’è chi coltiva la “passione per capelli e fotografia” e aggiunge “mi occupo di pubblicità gratis per parrucchieri, facendo dei video specifici concordati insieme“. Nessun compenso richiesto, solo qualche frame offerto. (f.b.)
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