«Le dimissioni di Occhiuto da commissario confermano la nostra impostazione»
Bruni: ora solo ordinaria amministrazione nella sanità. Lo Schiavo: le nostre tesi non erano fantozziane

CATANZARO “E anche l’ex presidente Occhiuto è costretto a fare i conti con le regole. Le sue dimissioni da commissario ad acta della sanità e da super commissario all’edilizia sanitaria – già da noi sollecitate nell’ultima seduta del Consiglio regionale in occasione della presa d’atto delle stesse – confermano la correttezza della nostra impostazione”. Lo afferma la consigliera regionale del Pd, Amalia Bruni. “Si tratta di un passaggio che apre inevitabilmente una fase nuova – aggiunge Bruni – e che impone chiarezza e rigore. Dopo le dimissioni del commissario ad acta, è evidente che i due sub-commissari debbano attenersi esclusivamente all’ordinaria amministrazione, senza assumere iniziative di carattere straordinario o strategico. Allo stesso modo, non essendoci alcuna figura supplente per il commissario all’edilizia sanitaria, anche i RUP devono limitarsi alle funzioni ordinarie. Non possiamo permettere che, approfittando di una situazione di vuoto, vengano portate avanti scelte che incidono in modo determinante sul futuro della sanità calabrese”. La consigliera dem richiama inoltre l’attenzione su quanto avvenuto nelle ultime settimane: “Proprio nell’imminenza delle dimissioni – sottolinea – il commissariato all’edilizia sanitaria ha continuato a operare con un’attività frenetica, arrivando a procedere anche nel pieno di agosto, il giorno 14. Questo non è accettabile: in un momento delicato come questo serve rigore, trasparenza e rispetto delle regole”. “Per la sanità calabrese – conclude Bruni – si apre adesso un passaggio decisivo: è il momento di restituire centralità alla politica regionale e di avviare, finalmente, una fase di gestione che metta al centro i bisogni dei cittadini, senza scorciatoie e senza forzature”.
L’intervento di Lo Schiavo
“Il 6 agosto, in conferenza stampa, avevo avvertito che Roberto Occhiuto non poteva rimanere commissario alla sanità e, al contempo, candidarsi alle Regionali. Denunciando la violazione delle basilari regole della democrazia e un’evidente mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini calabresi, era per me evidente che mantenere il potere di firma su appalti milionari e nella gestione di interessi enormi, avrebbe messo il presidente dimissionario e ricandidato in una posizione di estremo vantaggio, in una campagna elettorale giocata sul filo del rasoio per i tempi da lui stesso imposti. Per questo, in quella sede, ricordando la legge che impedisce ai commissari di governo di essere eletti consiglieri regionali e ne impone la decadenza, ho detto a gran voce che Occhiuto non poteva restare commissario alla sanità calabrese, chiedendone le immediate dimissioni. Per tutta risposta, il vicepresidente Pietropaolo definì “fantozziana” la conferenza stampa dei capigruppo d’opposizione sostenendo che non esisteva alcun problema giuridico. Il centrodestra si era fatto beffe, ancora una volta, delle nostre preoccupazioni costituzionali. Oggi, Roberto Occhiuto si è dimesso da commissario alla sanità e da commissario alla realizzazione dei nuovi ospedali calabresi “per evitare il rischio di ineleggibilità”, esattamente come avevo previsto. Dunque, non era “populismo” o “fantozzeria”. Era la rivendicazione del rispetto delle regole democratiche e delle norme costituzionali che ogni rappresentante delle Istituzioni ha il dovere di rispettare e far rispettare. Il tempo ha dato ragione al diritto. E il diritto non è mai fantozziano”. È quanto afferma il consigliere regionale uscente Antonio Lo Schiavo in relazione alle dimissioni dell’ex presidente della Regione Occhiuto da commissario alla sanità calabrese.
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