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L’Asp di Vibo presenta l’Atto aziendale dopo 9 anni e “fotografa” le criticità: «Difficile trovare personale»

Presentato il documento alla Conferenza dei sindaci. La sfida è «diventare più attrattivi». Mancano anestesisti: l’Azienda si affida ad “esterni”

Pubblicato il: 27/08/2025 – 7:26
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L’Asp di Vibo presenta l’Atto aziendale dopo 9 anni e “fotografa” le criticità: «Difficile trovare personale»

VIBO VALENTIA Una riorganizzazione amministrativa, le principali carenze e le criticità riscontrate in quasi un anno di commissariamento. È stato presentato alla Conferenza dei sindaci dal direttore sanitario Ilario Lazzaro, l’atto aziendale dell’Asp di Vibo Valentia, la cui approvazione, che verrà valutata dai vertici regionali, manca da 9 anni. Un tentativo di dare programmazione a un’Azienda in crisi con il culmine giunto con lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dello scorso anno e segnata da un’instabilità della governance che ha visto cambiare 5 commissari in 5 anni. Per ultimo proprio Vittorio Piscitelli, il prefetto che ha guidato la terna commissariale negli ultimi mesi e che cede il posto al subentrante Gianfranco Tomao. A fare le veci dell’Azienda era presente ieri Gianluca Orlando, accompagnato dal direttore sanitario Ilario Lazzaro e dal direttore amministrativo Angelo Sestito.

Una «fotografia reale» della sanità vibonese

Una «fotografia reale» dello stato in cui versa l’azienda tra criticità, carenze e possibili soluzioni intraprese dalla struttura dirigenziale. Il documento è stato accolto positivamente dai sindaci vibonesi, che ne hanno apprezzato la precisione dei dati e offerto osservazioni. Presenti e partecipi alla conferenza, presieduta dal presidente Salvatore Fortunato Giordano, anche le associazioni come il Forum del Terzo Settore e l’osservatorio civico Città Attiva. «Non è semplice creare un documento omogeneo da far approvare dalla Regione tenendo conto di esigenze di più parti, ma è nostra intenzione analizzare con calma le osservazioni fatte e integrarle nell’atto aziendale che è già frutto di una lunga e ragionata attività interna da parte di amministrativi e medici» ha detto a margine il commissario Orlando. La speranza è che la Regione approvi il documento «in tempi brevi, magari in una ventina di giorni dalla trasmissione dell’atto definitivo. Non proponiamo alcuna azione irrealizzabile perché sarebbe contro il territorio». Il commissario sottolinea come l’approvazione del documento manchi dal 2016, «quindi si tratta di un atto che deve essere realizzato, altrimenti il territorio continuerà a soffrire di queste carenze che ancora oggi si verificano».

La carenza di personale tra anestesisti e psichiatri

Tra le principali criticità nel documento la carenza di personale, aspetto che, se unito all’inefficienza di alcuni servizi, rischia di creare ulteriori problemi alla sanità vibonese con il taglio di posti letto o la mancata attivazione di reparti. L’esempio lampante viene dato dalla carenza di anestesisti, solo 11 divisi tra i tre ospedali della provincia, a fronte di un’esigenza di 27 unità. Un problema a cui l’Asp è costretta a rimediare tramite l’esternalizzazione del servizio, pagando a peso d’oro una società privata che garantisca anestesisti. Del concorso indetto, spiegano i commissari, per 10 posti sono arrivate al momento 11 richieste «ma non è detto che accettino tutti, come spesso accade». Criticità che si riscontrano anche per psichiatria: «Quello del personale – spiega Orlando – è una carenza generalizzata in tutta Italia. Noi ci stiamo facendo in quattro per riaprire il reparto di psichiatria perché siamo consapevoli che sul territorio è una priorità. Però, nonostante avvisi e concorsi, ancora non siamo riusciti a reperire psichiatri, così come per gli anestesisti ci siamo dovuti affidare agli esterni».

Guardie mediche e medici di base

Stesso problema si ripresenta per i medici di base e le guardie mediche sul territorio. La sfida – spiega l’Asp – è quella di incrementare le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) al fine di raggruppare più medici e offrire un servizio migliore sul territorio. Per le guardie mediche, la constatazione amara della dirigenza è che «pochi medici vogliono lavorare in prima linea». Dunque, sarebbe necessario rendere più attrattivi i posti, pensando a soluzioni come l’incremento del compenso orario o dare la possibilità ai medici di medicina generale, «soprattutto quelli più giovani che hanno difficoltà a raggiungere un numero elevato di assistiti, di incrementare così il proprio guadagno». Un concetto ribadito da Orlando: «Dobbiamo diventare attrattivi come Asp di Vibo. Il territorio, morfologicamente parlando, non ci aiuta perché da un presidio ospedaliero ad un altro le distanze sono tantissime e anche se in termini chilometrici non sono molti, per percorrerle sono davvero difficoltosi, soprattutto per le persone più esposte alla fragilità. Sicuramente abbiamo messo in campo diverse azioni per renderci più attrattivi». Tra queste «l’organizzazione in strutture complesse a valenze dipartimentali, un maggiore numero di personale, l’implementazione del budget. Si tratta di una serie di azioni che siamo convinti che forse non nel breve periodo, ma sicuramente nel medio periodo potrà portare la sanità di Vibo ad avere molto più personale». Sul dialogo con la Regione Orlando rassicura: «C’è un ottimo rapporto, ci siamo visti da poco insieme al comitato ristretto dei sindaci e al subcommissario Esposito che ci ha dato una serie di aperture che ci fanno ben sperare». (ma.ru.)

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