Michele Conia: «A qualcuno dà fastidio che Cinquefrondi stia cambiando»
Il sindaco dopo l’intimidazione: «Un gesto vigliacco ma non mi fermo, tutta la mia comunità ha reagito. La Calabria per bene è questa»

«Un gesto vigliacco e codardo che tale resta. Ma sicuramente se pensano di spaventarmi o di fermarmi attraverso questi gesti, otterranno la reazione contraria. Non mi piego e non mi fanno paura»: Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi, torna a commentare con il Corriere della Calabria l’intimidazione di ieri (leggi la notizia) ma non mostra assolutamente timore o rassegnazione. Al contrario rilancia.
«La valutazione di ciò che è accaduto – afferma Conia – resta quella fatta ieri a caldo: di rabbia, di indignazione, di nervosismo, perché, tra l’altro, è stata colpita anche la mia famiglia, ma allo stesso tempo quello che voglio comunicare è che non mi hanno fatto nulla»; “Non mi avete fatto niente” era proprio la citazione con cui il sindaco ha titolato il suo post su fb in cui invitava gli autori del triplo incendio nei terreni di famiglia a parlargli de visu davanti alla sede di Rinascita per Cinquefrondi.
La solidarietà è stata immediata e unanime. «Tutta la mia comunità, tutta la comunità di Cinquefrondi ha reagito in modo forte e civile standomi vicino, così come tutte le istituzioni, le autorità, la chiesa, le forze dell’ordine, le forze politiche, quindi la Calabria, quella per bene, è questo, questa».
Cos’è che resta e fa più male del gesto di ieri? «L’idea che si colpisca alle spalle, che si colpisca di nascosto e che non si abbia il coraggio di affrontare guardando negli occhi le persone. Questi sono atteggiamenti che infastidiscono molto e danno ancora più fastidio perché vanno a colpire la serenità dell’intera famiglia».
Cosa dà fastidio invece a un criminale che si impegna a fare gesti del genere? «Credo dia fastidio il grande cambiamento che la mia comunità sta avendo – conclude Michele Conia – specialmente quest’estate c’è stata una risposta bellissima in ambito culturale e sociale, dal punto di vista di un agire politico amministrativo che sta dando spazio un po’ a tutta la parte bella e sana del mio e del nostro territorio e della nostra terra. Probabilmente qualcuno vorrebbe, invece, il buio, il silenzio e vorrebbe che tutto restasse, restasse fermo». (redazione@corrierecal.it)
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