La battaglia per lo Stretto si sposta in mare. I “No Ponte” e Salvini: un botta e risposta senza tregua
Il ministro fissa al 2032 l’anno dell’attraversamento, ma il fronte del “no” risponde con una manifestazione in mare da Villa San Giovanni

VILLA SAN GIOVANNI Da una parte il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini con il suo progetto del Ponte; dall’altra attivisti, associazioni e cittadini con in mano i loro striscioni. In mezzo lo specchio d’acqua su cui si affacciano Calabria e Sicilia.
Dalla spiaggia al mare. Le proteste contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina non si fermano. Un botta e risposta tra gli oppositori all’opera e il ministro che va avanti da quando il progetto del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia è ritornato al centro dell’agenda di Governo con un impegno che vede il leader della Lega in prima linea. L’avvio dei cantieri – a detta del ministro – si fa sempre più vicina. Dopo l’approvazione da parte del Cipess del progetto definitivo, manca l’ok del Corte dei Conti. “Sono orgoglioso perché dopo 54 anni siamo arrivati ad approvare il progetto definitivo. Dopo l’esame di legittimità della Corte dei Conti si può partire con la precantierizzazione e gli espropri. Il Ponte costringe ad accelerare sull’Alta Velocità. Sono felice di aver investito tre anni di lavoro per arrivare a questo punto che non è di arrivo ma di passaggio”, ha ribadito ancora una volta il leader del Carroccio che non perde occasione per ricordare l’impegno per la realizzazione di un’opera definita “strategica”.

L’obiettivo di attraversarlo – ha spiegato il vicepremier che nelle scorse settimane si è recato a Villa San Giovanni e Messina – è fissato al 2032. Ma dal fronte del “no” il progetto viene etichettato «un vero e proprio azzardo». Se da una parte, infatti, il ministro rimarca l’importanza della realizzazione del Ponte, dall’altra, associazioni, comitati e attivisti non fermano la propria corsa. Una battaglia che si e spostata dalla terraferma all’acqua, direttamente lì dove dovrebbero sorgere i piloni alla base dell’opera.

Una protesta che i gli oppositori questa volta hanno fatto a bordo di imbarcazioni partite. «Dalla spiaggia al mare in difesa dello Stretto – NO al ponte!» è lo slogan dell’ultima indetta dal Movimento No Ponte Calabria, che ha sostenuto e rilanciato l’iniziativa promossa dalle barche villesi.
Le associazioni ambientaliste – che hanno più volte chiamato in causa anche l’Ue – sollevano dubbi ed etichettano l’operazione come mera «propaganda». Negli anni sono stati tanti gli esperti ad esprimersi anche sull’impatto ambientale nell’area dello Stretto. E chi si oppone al progetto lamenta la mancanza di un progetto esecutivo, la mancanza di certezze sui costi reali, sull’impatto ambientale, sul rischio sismico, sulla mobilità alternativa.
Ieri a Villa San Giovanni le barche sono partite dalla spiaggia adiacente a piazzetta Calandruccio di Cannitello, per raggiungere la spiaggia di zona Cannone-Pezzo, proprio sotto l’intubata ferroviaria «che – a detto degli attivisti – rappresenta già oggi un monumento alla devastazione ambientale». (m.r.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato