Russia e Cina firmano accordo per costruire gasdotto in Siberia
I due Paesi rafforzano la loro cooperazione energetica

Russia e Cina hanno firmato un accordo per costruire il gasdotto “Power of Siberia 2”, rafforzando la loro cooperazione energetica in un contesto di contrapposizione con l’ordine globale guidato dagli Stati Uniti di Donald Trump. L’intesa, annunciata dal capo di Gazprom Alexei Miller dopo i colloqui a Pechino tra Vladimir Putin e Xi Jinping, prevede un memorandum vincolante per l’avvio dei lavori. Anche la Mongolia, che fungerà da Paese di transito, è coinvolta attraverso il presidente Khurelsukh Ukhnaa. Il nuovo gasdotto consentirà di esportare 50 miliardi di metri cubi di gas l’anno per 30 anni. Russia e Cina hanno inoltre concordato di incrementare le forniture attraverso le rotte già esistenti da 48 a 56 miliardi di metri cubi l’anno. Complessivamente, questi volumi rappresentano circa la metà delle esportazioni di gas che Mosca inviava all’Europa prima dell’invasione dell’Ucraina nel 2022. Il progetto del gasdotto Power of Siberia 2 è oggetto di discussioni da anni fra le parti che sino ad ora non avevano ancora trovato un accordo sui prezzi dell’operazione e – come sottolinea il Financial Times – il fatto che sia stato firmato un semplice memorandum sembra indicare che i negoziati restano aperti. Interrogato in materia, Miller ha risposto ai giornalisti che “i dettagli sulle questioni commerciali saranno forniti separatamente”.