Personale in affanno, la visita del Sappe nelle carceri di Cosenza e Paola
«Nel corso della visita abbiamo assistito a un episodio che ha coinvolto un detenuto in evidente stato di alterazione psichica»

COSENZA Una delegazione del Sappe, guidata dal segretario generale aggiunto Giovanni Battista Durante, accompagnato dal segretario regionale Francesco Ciccone, ha visitato gli istituti penitenziari di Cosenza e Paola. A Cosenza, durante la visita, sono stati accompagnati dai segretari Salvatore Vita, Lorenzo Barbieri, Franco Mazzuca ed Adolfo Calabrese. Nel corso della visita – affermano Durante e Ciccone – «abbiamo constatato una situazione particolarmente critica per quanto riguarda il personale di polizia penitenziaria, sia per la carenza dell’organico, sia per la gestione delle risorse umane, dal nostro punto di vista non adeguatamente gestite dai vertici della struttura». «Si è constatato che il personale opera spesso in solitudine, senza il supporto necessario, e deve affrontare le emergenze senza una guida autorevole e incisiva, compromettendo così i livelli essenziali di sicurezza. In particolare – continuano Durante e Ciccone – si segnala che anche l’istituto di Cosenza, come molti altri in Italia, è chiamato a gestire detenuti con problematiche psichiatriche. Tutto ciò ha ovvie ripercussioni sulla sicurezza del personale. È inaccettabile demandare alla Polizia Penitenziaria la gestione di individui con serie problematiche psichiatriche, una responsabilità che richiede una preparazione specifica e adeguate risorse. Il Sappe denuncia da tempo questa emergenza, sollecitando l’attenzione della politica e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, senza che finora si sia registrata un’adeguata risposta. È cruciale un intervento legislativo e organizzativo che restituisca dignità e sicurezza al personale penitenziario e consenta una gestione adeguata della salute mentale che in luoghi adeguati che non siano le carceri. Nel corso della visita abbiamo assistito a un episodio che ha coinvolto un detenuto in evidente stato di alterazione psichica. Abbiamo potuto constatare de visu quanta violenza possa scatenarsi da situazioni del genere, senza un adeguato supporto psichiatrico e senza agenti a sufficienza. È pertanto necessario rivedere anche la pianta organica dell’Istituto di Cosenza, integrandola con nuovo personale. Si auspica inoltre una presenza più consistente di figure guida capaci di coordinare le operazioni in un contesto di collaborazione, piuttosto che di solitudine in cui in questi ultimi tempi è stato lasciato gran parte del personale. Prima dell’inizio della visita, la delegazione ha avuto l’opportunità di incontrare Roberta Toscano che a breve dovrebbe essere nominata Direttore della Casa Circondariale di Cosenza. A lei auguriamo un grande in bocca al lupo per la sua nuova avventura, convinti che si potrà instaurare una proficua collaborazione, a beneficio di tutto il personale che desidera lavorare con maggiore serenità». Domani il Sappe sarà a Catanzaro, alle 10.30: prevista una conferenza stampa.
La visita a Paola
A Paola, dopo un lungo confronto con la direttrice, la quale ha condiviso con la delegazione del Sappe la necessità di ripristinare condizioni di lavoro e rapporti interpersonali e umani adeguati, al fine di garantire maggiore serenità a tutto il personale, la delegazione ha incontrato in assemblea gli uomini e le donne della polizia penitenziaria. «Sia dal colloquio con la direttrice che dall’incontro con il personale è emersa una notevole carenza di personale, legata soprattutto ad un errato dimensionamento degli organici, per cui chiediamo intanto un incremento dell’organico di almeno 15 unità, da mandare con le prossime assegnazioni di ottobre, considerato che la forza prevista è pari a 127 unità e quella amministrata 99, con un disavanzo in negativo di 28 unità, delle quali 18 nel ruolo agenti-assistenti. Il personale ha evidenziato anch’esso la necessità di implementare gli impianti di condizionamento, migliorare la salubrità dei luoghi di lavoro e dell’intera struttura, divenuta nel tempo ormai fatiscente. É quindi necessario incrementare anche gli stanziamenti economici. Un elogio particolare al comandante di reparto Pietro Davide Romano che, nonostante si divida tra Vibo e Paola, in entrambe le strutture riesce a svolgere l’incarico con grande professionalità».
A Paola sono stati 47 i gesti di autolesionismo e 22 i tentativi di suicidio nel 2024. «Ringraziamo l’onorevole Luciana De Francesco, consigliere regionale di Fratelli D’Italia, il Presidente del Consiglio Comunale Emira Ciodaro, il Garante Regionale delle persone private della libertà Giovanna Russo e Giovanni Salzano della Camera penale, per i videomessaggi che hanno fatto pervenire di sostegno al Sappe e al personale di Polizia Penitenziaria in servizio a Paola».
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