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Pitaro: «La Regione così com’è non serve alla Calabria, va riformata in profondità»

Il candidato dei Democratici Progressisti chiede una riforma radicale dell’Ente e denuncia l’assenza di strategia nel governo Occhiuto

Pubblicato il: 11/09/2025 – 14:01
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Pitaro: «La Regione così com’è non serve alla Calabria, va riformata in profondità»

CATANZARO Francesco Pitaro, candidato nella lista Democratici Progressisti a sostegno di Pasquale Tridico presidente, lancia un attacco frontale al governo regionale guidato da Roberto Occhiuto. Secondo Pitaro, la Calabria ha bisogno di una riforma radicale dell’istituzione Regione, perché nella forma e nella sostanza attuali, essa risulterebbe «inutile alla Calabria».
«Il presidente Occhiuto spara slogan anche su questioni complesse come lo spopolamento e le povertà delle aree interne. In quattro anni le ha ignorate, ora promette soldi in cambio di fiducia elettorale», accusa Pitaro. «In realtà, alla Regione, prima di tutto, occorre una riorganizzazione in profondità che la renda utile alla Calabria, partendo dal riequilibrio dei poteri del Presidente con quelli, più formali che sostanziali, del Consiglio».
Per il candidato progressista, uno dei principali problemi dell’ente regionale è lo squilibrio tra potere esecutivo e legislativo, che renderebbe inefficace l’azione amministrativa e faciliterebbe derive poco trasparenti. A questo si aggiungerebbe la debolezza strutturale della politica e l’eccessivo peso della burocrazia.
«La fragilità della politica e il peso degli apparati burocratici l’hanno spinta a occuparsi, e male, solo delle emergenze, rinunciando ad ogni pianificazione degli interventi e all’utilizzo delle risorse per fini produttivi. Il che ha impedito alla Regione di volare alto», spiega Pitaro.
Una Regione, insomma, che secondo il candidato, nella sua attuale configurazione, non sarebbe in grado di rispondere alle esigenze della società calabrese, a cominciare da quelle dei giovani, delle famiglie e del mondo imprenditoriale.
«Di fatto, così com’è, e alla luce dei tanti e gravi problemi che affliggono i nostri giovani, le famiglie, il sistema imprenditoriale, la Regione non è utile alla Calabria. Agevola la discrezionalità politica e amministrativa, perde di vista gli interessi generali e diventa permeabile ai fenomeni corruttivi. Va riformata in profondità, per questo la nuova legislatura dovrebbe avviare una disamina sulla riorganizzazione dell’Ente Regione che riesca a ridurre il divario fra programmi e azioni concrete».
Pitaro sottolinea anche l’assenza di una visione strategica da parte dell’attuale governo regionale, in particolare sulla sanità e sulle prospettive di sviluppo a lungo termine.
«Nei quattro anni di governo Occhiuto, delle tante lacune – a incominciare dalla sanità – colpisce di più l’assenza di una visione della Calabria che si vuole da qui a dieci anni. Il che ha generato un governo delle contingenze che, al di là della propaganda, ha avuto un’azione modesta quando non fallimentare, assumendo scelte dal respiro corto che hanno ridotto le prerogative legislative e amministrative a un bricolage di mezzi senza fini».
Infine, il candidato dei Democratici Progressisti ricorre a una metafora per sintetizzare l’inefficacia dell’attuale assetto istituzionale e amministrativo. La Regione dovrebbe partorire elefanti, per fronteggiare le sfide del momento, e invece in quattro anni si sono visti solo topolini che pensano di essere Napoleone». (redazione@corrierecal.it)

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