Bruni: «La verità è che i calabresi rischiano di pagare un miliardo di mutui». Ionà: «Fondi Inail sicuri»
Controreplica di Bruni sui nuovi ospedali: «Confonde valutazioni con finanziamenti». Ionà: «Niente mutui a carico dei calabresi»

CATANZARO «È sconfortante assistere a tanta confusione da parte di chi oggi si presenta con legittime velleità politiche ma dimostra di non conoscere la differenza tra un decreto di valutazione e un decreto di finanziamento. Probabilmente, come spesso è accaduto in questi anni, si è limitato a ripetere un testo confezionato al decimo piano della Cittadella». È quanto dichiara in una nota la consigliera regionale Amalia Bruni, candidata al Consiglio regionale nella lista del Pd nell’area centro. «Il decreto citato da Ionà – di cui sarò lieta di inviargli una copia – non parla affatto di risorse certe, ma di programmi di investimenti nel campo dell’edilizia sanitaria valutabili dall’Inail. È bene sottolineare: valutabili, non finanziati. La presidenza del Consiglio rinnova annualmente tale valutazione, ma non è un assegno staccato. Inoltre, quel decreto non include la richiesta relativa ai quattro nuovi ospedali, avanzata dalla Regione solo successivamente. Ribadisco: si tratta di una richiesta di valutazione, nulla di più», chiarisce Bruni. La consigliera dem evidenzia anche un altro punto: «Ionà ignora che gli investimenti Inail non sono fondi a fondo perduto ma mutui, quindi debiti che ricadono sulle spalle dei calabresi. E non si tratta di prestiti gratuiti: l’Inail chiede un rendimento minimo del 4%. Per concederli, pretende progetti definitivi, certificati e corredati da garanzie di pagamento. Dove sono questi progetti definitivi?». «E infine – conclude Bruni – una domanda che da mesi resta senza risposta: se parliamo di un mutuo da un miliardo di euro, chi lo pagherà? La Regione, che già fatica a far quadrare i bilanci? Le aziende sanitarie, da anni in affanno? Su questo Occhiuto e i suoi delfini tacciono. La realtà è una sola: siamo davanti a inganni e propaganda spacciati per risultati, a danno dei calabresi che meritano chiarezza e verità».
La risposta di Ionà: «Fondi Inail sicuri»
Emanuele Ionà, vicecoordinatore regionale di Forza Italia, ha risposto nuovamente ad Amalia Bruni: «È interessante notare come strumenti che molte Regioni utilizzano regolarmente, quando vengono finalmente messi in campo anche in Calabria, vengano descritti come “aleatori” o addirittura “pericolosi”.
Amalia Bruni evidentemente non lo sa, ma in realtà, parliamo di risorse certe: si tratta infatti dei programmi di investimento dell’Inail, fondi che l’Istituto destina al pagamento delle pensioni dei lavoratori infortunati e che garantiscono certezze persino superiori rispetto ad altre forme di finanziamento. È bene chiarire che l’Inail concede tali risorse solo a fronte di progetti definitivi e certificati, proprio per garantire che siano appaltabili e realmente realizzabili. Va inoltre ricordato che nelle tabelle allegate al Decreto sono già presenti gli importi destinati ai quattro ospedali calabresi. Le rimodulazioni per Crotone, Catanzaro e Cosenza saranno rese ufficiali entro l’anno con il nuovo Decreto. È falso sostenere che si tratti di mutui a carico dei calabresi. L’Inail realizza direttamente le opere e percepisce un canone annuo fisso pari al 4% del costo di costruzione, un importo che trova naturale copertura nei risparmi derivanti dalla riorganizzazione e dal superamento delle numerose sedi in affitto delle Aziende sanitarie. Sul piano progettuale, il lavoro è già in corso: il progetto del Gom di Reggio Calabria è in fase di verifica e sarà trasmesso all’Inail nei primi giorni di ottobre; per l’ospedale di Cosenza è stato redatto il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali ed è in fase di affidamento il progetto definitivo, che sarà inviato entro la fine dell’anno. Per gli ospedali di Catanzaro, Crotone e Polistena, invece, si sta procedendo all’affidamento dei DOCFAP per avviare rapidamente le stesse procedure. Questi – conclude Ionà – sono fatti concreti, gentile dottoressa Bruni, che smentiscono ogni tentativo di dipingere come incerti strumenti che, se ben utilizzati, rappresentano invece una straordinaria opportunità per la sanità calabrese».
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