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IL CONTRIBUTO

«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. O viceversa»

Le società multiservizi non funzionano, da anni, in Italia, sono lo specchio di un fallimento organizzativo! Dietro la parvenza di una economicità dei costi si è nascosta la cellula (malata) dell’ine…

Pubblicato il: 16/09/2025 – 17:35
di Marco C. Foti*
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«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. O viceversa»

Le società multiservizi non funzionano, da anni, in Italia, sono lo specchio di un fallimento organizzativo! Dietro la parvenza di una economicità dei costi si è nascosta la cellula (malata) dell’inefficienza: sprechi, mancata professionalità, contenitori di risorse improduttive, scarsa qualità dei servizi offerti agli utenti. Il caso della Multiservizi di Eboli è un esempio di fallimento di una società partecipata, così come il caso della Multiservizi di Foggia. Il territorio nazionale è pieno di cattivi esempi: Palermo, Enna, Alessandria, Frosinone, solo per citarne alcune (ma sono tantissime). La necessità di rivedere e razionalizzare l’organizzazione delle Multiservizi deve rientrare in un progetto più ampio delle Amministrazioni Comunali e che detti strategie ed indirizzi di revisione straordinaria delle partecipazioni, anche al Comune di Lamezia Terme. Parlare di azioni è riduttivo. Bisogna ragionare in modo strategico, prevedere una company che si occupi di “trasporti” in quanto la cronica carenza di risorse nel comparto del TPL rende necessario avviare percorsi di efficientamento non più solo interni alle aziende ma anche in termini di nuovi servizi offerti, come evidenziato negli anni dai sindacati della società partecipata lametina. Nel caso di Lamezia Terme la Multiservizi di oggi non può accollarsi costi di servizi non produttivi. Dalla relazione del Bilancio 2024, in corrispondenza dell’analisi del Conto Economico, appare evidente l’enorme difficoltà che attraversa la società lametina in ordine al TPL. Se da un lato riceve poco più di 1,6 milioni di Euro dalla Regione Calabria come corrispettivo al Contratto di Servizio, con un valore della produzione superiore a 3 milioni di euro, dall’altro si assiste ad un valore dei ricavi da traffico che appare decisamente negativo, con soli 359 mila Euro incassati per le utenze del TPL (l’11% del valore di produzione). Se volessimo confrontare ricavi e costi però ci troveremmo davanti ad un enorme enigma in quanto il conto economico, si legge dalla relazione, risulta influenzato “dalle sopravvenienze attive conseguenti alla definitiva chiusura del concordato che sono state attribuite ai vari settori in proporzione al valore della produzione”. Chiaro? Il surplus è stato spalmato proporzionalmente sui diversi servizi della partecipata. Giusto per maggiore chiarezza ed informare i lettori del Corriere, il Decreto Burlando (dlgs 422/97, legge quadro sul TPL) asserisce che i “contratti di servizio assicurano che sia conseguito il rapporto di almeno 0,35 tra ricavi da traffico e costi operativi”. Per Lamezia Multiservizi questo è un obiettivo da raggiungere, lontano dallo standard normativo. Per questo motivo occorre prevedere newco che si occupi della gestione dei servizi, diversi dai “trasporti”, nel territorio lametino. Le nuove forme giuridiche consentiranno di ottenere un miglioramento delle performance aziendali e un potenziamento dei servizi affidati grazie ad una maggiore snellezza operativa e ad una maggiore flessibilità organizzativa. L’apertura nei confronti del mercato, inoltre, potrà anche consentire di generare nuovi posti di lavoro, niente a che vedere con le poche assunzioni effettuate negli ultimi anni. I rapporti giuridici in essere, in ogni caso, ed in particolare i rapporti di lavoro in essere, a seguito della trasformazione potranno proseguire con il nuovo soggetto giuridico derivante dall’operazione di riorganizzazione straordinaria. Innumerevoli aziende multiservizi, sull’orlo del tracollo (dopo aver toccato il fondo), hanno intrapreso nuove direzioni, cambiato il passo, offrendo ai cittadini servizi minimi (ed essenziali) di qualità. Questo può avvenire anche per Lamezia Terme, se vi è la volontà ed un progetto serio dell’Amministrazione Comunale, e se il nuovo CdA avrà la forza di sviluppare un’azienda del settore in linea con gli indirizzi normativi. Altrimenti varrà sempre il motto di Tomasi di Lampedusa.

* Manager nel settore dei trasporti

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