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Gaza, giornata di fuoco in Italia. Proteste, tensioni e migliaia in piazza

Occupazioni studentesche, disagi nei trasporti e slogan contro il governo Meloni

Pubblicato il: 22/09/2025 – 14:03
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Gaza, giornata di fuoco in Italia. Proteste, tensioni e migliaia in piazza

ROMA Si è trasformata in una giornata di mobilitazione nazionale senza precedenti quella di oggi con oltre 60 cortei organizzati in tutta Italia per protestare contro l’offensiva israeliana su Gaza e la posizione del governo italiano nei confronti del conflitto. La mobilitazione è stata indetta da sindacati di base come USB, Cobas, Cub, Adl e Sgb, con l’adesione di movimenti studenteschi, associazioni pacifiste e centri sociali.

Roma: in 100mila a piazza dei Cinquecento, traffico in tilt

La manifestazione principale si è tenuta a Roma, dove piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini, è stata occupata fin dalla mattinata da decine di migliaia di manifestanti. Gli organizzatori hanno parlato di 100mila partecipanti, mentre fonti delle forze dell’ordine ne stimano circa 20mila, in aumento nel corso della giornata. Dopo un lungo presidio statico, il corteo si è mosso verso piazza Vittorio Emanuele, passando per via Cavour e Santa Maria Maggiore. Cartelli, bandiere palestinesi, cori e fumogeni hanno accompagnato l’intero percorso. “Blocchiamo tutto”, lo slogan più diffuso tra i manifestanti. Molti anche gli striscioni contro la premier Giorgia Meloni e la cooperazione militare con Israele. Applausi sono scattati al microfono quando è stato annunciato il blocco dei treni e l’interruzione del traffico: «In questa piazza – hanno detto dal camioncino degli organizzatori – c’è la parte migliore del Paese».
Le conseguenze sul traffico sono state pesanti, con deviamenti forzati, code chilometriche e clacson impazziti nell’area tra piazza della Repubblica, via Parigi e via Nazionale.

Milano: licei occupati, corteo alla Stazione Centrale e scontri con la polizia

Anche a Milano la protesta ha assunto toni accesi. Nella mattinata è stata occupata simbolicamente la sede del liceo classico Manzoni dagli studenti del collettivo interno, che hanno dichiarato in un comunicato: «Blocchiamo la scuola per Gaza. Il governo italiano finge di non vedere e continua con la vendita di armi a Israele. L’occupazione è il nostro gesto più forte per dirlo chiaramente».
Momenti di tensione si sono verificati durante il corteo nei pressi della Stazione Centrale, dove un gruppo di giovani vestiti di nero ha cercato di forzare l’ingresso della metropolitana, entrando in contatto con la Polizia. Gli agenti hanno respinto i manifestanti, che sono rimasti nel mezzanino della fermata scandendo slogan contro le forze dell’ordine. Lo sciopero generale ha colpito anche i trasporti: numerosi treni cancellati o in ritardo, in particolare alla Stazione Centrale, con disagi fino a 130 minuti, come riportato da Adnkronos.

Torino: bruciate le foto di Meloni e Netanyahu

A Torino, il corteo partito da piazza Carlo Felice ha raggiunto piazza Graf, dove alcuni manifestanti hanno dato alle fiamme le foto della premier Giorgia Meloni e del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, tra cori e fumogeni sulle note di “Bella ciao”. “Intifada fino alla vittoria!” è stato lo slogan gridato dai presenti. Davanti all’ex stabilimento Microtecnica, alcuni attivisti hanno preso la parola denunciando: «Blocchiamo porti e stazioni in solidarietà alla Palestina e contro un governo che continua a mantenere intatti gli accordi economici con Israele».

Bologna e altre città: treni cancellati e mobilitazione diffusa

Nel Bolognese, la mobilitazione ha causato la cancellazione di numerosi treni regionali sulle tratte da Porretta, Marzabotto, Pianoro, Vignola e Ancona. Disagi anche per i pendolari tra Rimini, Bologna e Piacenza. Manifestazioni, sit-in e cortei si sono tenuti anche a Napoli, Firenze, Genova, Palermo, Cagliari e Bari, a conferma della portata nazionale dell’evento.

Le richieste dei manifestanti

Alla base dello sciopero, una piattaforma comune: cessate il fuoco immediato a Gaza, fine dell’export di armi verso Israele, sospensione di ogni accordo militare e industriale con Tel Aviv, riconoscimento dei diritti del popolo palestinese. In parallelo, le sigle studentesche chiedono che il tema venga affrontato nelle scuole e nelle università, accusando il governo di silenzio complice. (redazione@corrierecal.it)

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